MANTOVA L’uscita dal Cda di Gianluca Pecchini era nell’aria già da qualche settimana. L’ufficialità è arrivata con il cda di giovedì mattina che ha accolto invece l’ingresso di Gianluca Garzon, nominato anche vice presidente del club biancorosso. Il ruolo che a suo tempo prese Pecchini, che però rimarrà al fianco del club, defilandosi nella posizione di “semplice” socio. «Non abbandono il Mantova – ha spiegato ieri Pecchini -. Diciamo che mi sono messo in panchina dopo 5 anni d’impegno. Non è un addio legato ad attriti con gli altri soci e membri del cda. Solo motivi personali legati alla necessità di recuperare energie». Mantova società forte: «Garzon rappresenta una nuova forza, necessaria in un momento come questo. C’è un cda importante con un presidente come Masiello sempre più consolidato e Federico Setti, che è un dirigente emergente. C’è stato solo un cambio, nessuna rivoluzione. Nel frattempo recupererò le energie in attesa eventualmente di altre chiamate». C’è chi potrebbe pensare che questa uscita sia legata anche ai cori di disappunto arrivati dai tifosi nelle recenti contestazioni: «Sicuramente certe frasi non fanno piacere, perchè amo il Mantova quanto loro. Non è questo il motivo, la decisione era già stata presa. Sono sicuro che alla fine del campionato ci salveremo e faccio un grande in bocca al lupo all’amico Galderisi». E sul tema multiproprietà… «E’ una patata bollente che si è surriscaldata con il caso Salernitana. Sia benedetto chi investe nel calcio – conclude Pecchini -. Come finirà? Non lo sappiamo, ma intanto ci dicano quando vogliono fare la riforma». (tom)