Calcio Serie C – Pordenone a rischio crac: per il Mantova crescono le chance di riammissione

MANTOVA Il Pordenone è a serio rischio fallimento. La notizia si ripercuote sul destino del Mantova perchè, se così fosse, i biancorossi vedrebbero aumentare le possibilità di essere riammessi in Lega Pro. Stiamo ovviamente ragionando sul nulla (o quasi), nel senso che fino al 20 giugno, termine ultimo per presentare le domande di iscrizione, tutto è possibile. Anche che le società attualmente in crisi trovino in qualche modo la quadra.
Altrettanto doveroso è ricordare che non sono ancora stati resi noti i criteri di riammissione/ripescaggio: quelli che vengono presi in esame in questi giorni sono gli stessi dello scorso anno. Potrebbero essere modificati, oppure no. Su questo argomento, la data da cerchiare in rosso è martedì 30 maggio, giorno del Consiglio Federale che avrà fra i suoi temi in esame proprio i criteri di riammissione e ripescaggio. Non solo: si parlerà anche di seconde squadre di Serie A (c’è sempre l’Atalanta, pronta ad aggiungersi alla Juve NG), altro tema che interessa da vicino il Mantova, qualora in viale Te volessero puntare al ripescaggio.
Qui è utile per l’ennesima volta rimarcare la distinzione tra riammissione e ripescaggio. Di riammissione si parla quando una o più società rinunciano ad iscriversi e allora ne viene “riammessa” un’altra; fino all’anno scorso si tenevano in considerazione i punti conquistati in campionato dalle retrocesse, criterio che se venisse confermato vedrebbe il Mantova davanti a tutti (45 punti, poi Sangiuliano 42, Piacenza 38, San Donato Tavarnelle 37, Gelbison 36 ecc.). Di ripescaggio quando una o più società presentano la domanda d’iscrizione ma questa viene bocciata, e allora per colmare il vuoto si “ripesca” da tre elenchi di pretendenti nel seguente ordine (così almeno fino allo scorso anno): una seconda squadra di A, una squadra che ha partecipato ai play off di D, una retrocessa dalla C alla D, e poi via a ricominciare in base al numero di posti disponibili.
Ma torniamo al Pordenone. La bomba è scoppiata perchè Raffaele Tito, procuratore della Repubblica, ha firmato un’istanza di fallimento presentata nei confronti del club friulano, tra l’altro impegnato nei play off. «La situazione debitoria – ha aggiunto Tito – è tale che anche con l’ipotesi di una promozione in Serie B le cose non cambierebbero». Si parla di una perdita di 6,75 milioni nel bilancio 2022; di un patrimonio netto che registra un passivo di 1,3 milioni; di un debito col Fisco di 7,6 milioni (rateizzabili sino al 2027). Insomma, la situazione è nerissima e con ridotte possibilità di soluzione, perlomeno entro il 20 giugno.
Non è da meno il Siena, alle prese con un debito di 5 milioni e mezzo. Basterebbe che una sola tra Pordenone e Siena rinunciasse ad iscriversi, e per il Mantova (ripetiamo: con le regole in vigore fino allo scorso anno) si rispalancherebbero le porte della C. Oltretutto senza alcun contributo a fondo perduto da versare, come invece servirebbe per il ripescaggio. Ripescaggio che non sarebbe comunque un’opzione da scartare, a patto naturalmente che si liberino tre posti; o che una tra le due “ripescabili” che precede i virgiliani (seconda squadra di A e squadra play off di D) a sua volta rinunci alla chiamata. Intanto occhio al Consiglio Federale di martedì.