Calcio – Verso un Consiglio Federale infuocato. Il Mantova incrocia le dita e attende la C

Altinier e compagni aspettano la promozione
Altinier e compagni aspettano la promozione

MANTOVA Non c’è pace nel condominio del calcio italiano, sempre più proteso a zuffe e provocazioni. L’ultimo sgarbo è andato in scena venerdì ed ha visto la Lega di Serie A sparigliare clamorosamente le carte. Un vero e proprio golpe contro la Federazione e la linea promossa dal suo presidente  Gabriele Gravina. In sintesi: in caso di nuovo e definitivo stop al campionato, se non ci saranno verdetti già aritmeticamente assegnati dal campo, non verranno indicati nè il vincitore dello scudetto nè le squadre retrocesse. Il tanto discusso algoritmo verrebbe utilizzato solo per definire le squadre qualificate alle coppe europee. A favore di questo piano si sono schierate ben 16 società.
Ovviamente non sono mancate le reazioni. Gravina ha bocciato la proposta perchè porterebbe la A oltre le 20 squadre (dalla B salirebbero in due). A meno che non si decida di bloccare anche le promozioni, in una parola di annullare la stagione. Al solo pensiero è insorto  Oreste Vigorito, presidente del Benevento primo con 20 punti di vantaggio sulla seconda in Serie B: «Non ci siamo iscritti a un sistema di prestigiatori – ha detto – , in cui appaiono e scompaiono all’improvviso ipotesi e tesi. La nostra è una preoccupazione graduale. Dobbiamo solo aspettare e scoprire se c’era il trucco: con la promozione sarò felice, altrimenti mediterò sulle conseguenze».
Tutto ciò rende il Consiglio Federale di domani una potenziale polveriera. Proprio quell’appuntamento che il Mantova attende da giorni con trepidazione, per vedersi ufficialmente assegnata la promozione in C. Che succederà ora? Tutto torna in discussione, promozioni comprese? In teoria no. L’eventuale diatriba, infatti, sembra davvero riguardare solo le retrocessioni, non dunque le promozioni. Ma, soprattutto, pare che la linea “ribelle” della Lega di A abbia zero possibilità di passare. Le proiezioni di voto, infatti, indicano una vittoria schiacciante della Figc, che può contare sul voto, oltre che del suo presidente, anche di uno della Lega B, tre della Lega Pro e sei della Lnd. Con la Figc sono schierati anche l’associazione arbitri, i calciatori (quattro voti) e gli allenatori (due voti). Insomma, a meno di ulteriori e improbabili rimescolamenti, Gravina può dormire tra due guanciali. E con lui il Mantova, che riceverà il sospirato timbro per la C.
L’unico rischio, semmai, è che il dibattito si ingarbugli. Complicando lo scenario al punto da convincere i vertici federali a rinviare ogni decisione di qualche giorno. Anche questa sarebbe una beffa per il Mantova che, com’è noto, attende solo il via libera della Figc per riunire il cda e prendere le prime decisioni per la prossima stagione.