Mantova San Silvestro in casa Mantova. Il vischio, le lenticchie, lo spumante in fresca, l’indumento (bianco)rosso… Tutto è pronto per accogliere come si deve l’anno che verrà. Ma come salutare il vecchio 2018? Con sollievo, gratitudine, rimpianto o indifferenza? Ad ognuno il suo giudizio, naturalmente. Per quanto ci riguarda, lo consideriamo un anno di inevitabile passaggio, tra il terribile 2017 (segnato dal fallimento) e un 2019 carico di belle speranze. Certo, come nelle migliori tradizioni di viale Te, anche nel ’18 non ci si è fatti mancare niente: gioie, delusioni, incertezze, ribaltoni, discese ardite e risalite. Urge un ripasso, anche solo per capire cosa buttare dalla finestra e cosa salvare.
Gennaio
Ahi, brutto inizio. La sconfitta con la Vecomp alla prima di ritorno (con due rigori sbagliati!) è una mazzata sulle ambizioni del Mantova di Cioffi. Il successivo pareggio casalingo col Cjarlins non risolleva il morale. La vetta della classifica si allontana, e meno male che arrivano le vittorie con Montebelluna e Belluno a tenere il Mantova in corsa. Quantomeno per i play off.
Febbraio
Il secondo mese si apre e si chiude con due successi, Abano e Calvi Noale le vittime. Ma in mezzo arrivano il ko al Martelli col Porto Tolle e lo 0-0 di Legnago. Altri punti persi.
Marzo
Il successo in casa della Liventina riaccende la speranza di riguadagnare la vetta, distante 7 punti. Ma lo scontro diretto di Arzignano vede i biancorossi sconfitti 2-1 in rimonta, con rete decisiva al 94’. Come non detto. La squadra, comunque, reagisce battendo il Tamai e strappando un prezioso 0-0 ad Este.
Aprile
Mese cruciale. Sul campo, dopo i pareggi con Campodarsego e Adriese e la vittoria col Feltre, arriva la qualificazione ai play off grazie al 6-1 rifilato all’Ambrosiana. Nella stanza dei bottoni, invece, i soci accettano l’offerta del finanziere Pablo Dana, che promette 150mila euro per il 25% delle quote.
Maggio
Il campionato si conclude con l’ininfluente 0-0 contro la Clodiense. La testa va ai play off, ma i sogni di gloria si spezzano subito, ad Arzignano: il 5-2 per i vicentini non ammette repliche. E apre il dibattito interno al club, tra vecchi e nuovi soci: chiedere lo stesso il ripescaggio in C o prepararsi per bene a un altro anno in D? A fine mese, intanto, arriva il bonifico di Dana e il finanziere sbarca a Mantova per presentarsi alla piazza. Finisce male: l’evento si trasforma in una sorta di processo pubblico da parte di alcuni tifosi ai vecchi soci.
Giugno
È il mese della rivoluzione. Il presidente del Verona Maurizio Setti, tramite la Fiduciaria Emiliana, rileva il 51% delle quote e diventa il nuovo proprietario dell’Acm. L’accoglienza della tifoseria è tiepida: pochi gli entusiasti, qualcuno storce il naso, prevalgono gli scettici. Dei vecchi soci saluta solo Di Tanno, gli altri (compreso Dana) restano. Il nuovo allenatore è l’esperto Massimo Morgia, mentre Emanuele Righi rileva D’Agnelli nel ruolo di direttore sportivo.
Luglio
Campagna acquisti faraonica: Ferri Marini, Scotto, Ferrari, Minincleri, Cuffa e tanti altri, fino al clamoroso ritorno dell’ex “bomberino” Cristian Altinier. Il 16 tutti al lavoro, per amalgamarsi il prima possibile e assimilare il calcio offensivo e spettacolare di Morgia.
Agosto
Nessuno si nasconde: si punta a vincere il campionato. Le amichevoli evidenziano un discreto potenziale. Ma l’ultima, persa col Cesena, disorienta un po’ e sarà teatro di un vivace confronto interno allo spogliatoio. Nel frattempo, al Mantova viene cambiato il girone: non più il C (veneto-friulano), ma il B (a maggioranza lombarda).
Settembre
Due turni superati in Coppa Italia contro Axys Zola e Pergolettese, partenza sprint in campionato con la Virtus Bergamo (3-0 dopo 20 minuti). Poi il pareggio con la Caronnese e il successo di Scanzorosciate.
Ottobre
Un altro turno superato in Coppa, ai rigori, in casa del forte Lecco. In campionato è una marcia trionfale: quattro partite e quattro vittorie contro Olginatese, Ambrosiana, Como (2-1 in rimonta con gol di Altinier al 97’ sotto la Te) e Villa d’Almè. Il Mantova diverte e non si schioda dalla vetta, mentre la piazza si ricrede sulla bontà del progetto.
Novembre
L’1-0 al Ciserano e il 4-2 al Legnago portano a 7 le vittorie consecutive dei biancorossi, che subiscono la prima (e finora unica) battuta d’arresto a Sesto San Giovanni. Ma ripartono subito come treni battendo Pontisola e Seregno. Ciliegina sulla torta: la storica qualificazione ai quarti di Coppa grazie al successo sul Villa d’Almè.
Dicembre
Il 2-0 al Rezzato manda in visibilio i tifosi e chi ha avuto a che fare con gli ex padroni bresciani. Il pari di Darfo è una parentesi che non scalfisce la superiorità dell’Acm, vittoriosa con Caravaggio, Sondrio e Villafranca. Morale: il Mantova, secondo solo alla Juve per numero di punti conquistati, chiude l’anno col titolo d’inverno.
E da qui ripartirà per un 2019 tutto da vivere, con un solo grande sogno: il ritorno nei professionisti. Cin cin.