Eseguita l’autopsia dell’anziana trovata morta nella sua abitazione. Indagini fuori e dentro casa della donna

CASTEL GOFFREDO  Autopsia eseguita e indagini in corso. Nessuna pista per il momento viene esclusa e gli inquirenti stanno indagando in tutte le direzioni per fare luce su quanto accaduto nell’abitazione dell’88enne Fioretta Biazzi Lorenzi, al civico 2 di via San Giuseppe, trovata senza vita nel pomeriggio di mercoledì da una nipote.
Un chiarimento decisivo potrebbe arrivare già oggi dall’autopsia. Se a prima vista infatti sul corpo dell’88enne non sarebbero emersi segni di violenza, rimane comunque necessario capire con precisione quale sia stata la causa del decesso. L’ipotesi che al momento appare più accreditata è quella del malore, ma senza risultanze autoptiche non sarà giocoforza possibile chiarire cosa abbia effettivamente provocato il decesso dell’anziana.
Nel frattempo, in attesa del risultato dell’autopsia, gli inquirenti non stanno escludendo alcuna possibilità. Tra queste, nemmeno quella secondo cui l’88enne avrebbe lasciato entrare in casa una persona conosciuta che in un secondo momento potrebbe aver rivelato le proprie reali intenzioni. Uno degli elementi chiave dell’inchiesta è infatti il fatto che la stanza da letto della donna fosse a soqquadro come dopo il passaggio dei ladri. Ma d’altro canto su porte e infissi non sarebbero stati trovati segni di effrazione. Detto in altre parole: perché una stanza da letto rivoltata come un calzino come dopo il passaggio dei malviventi, ma nessun segno concreto – almeno in apparenza – che indichi come un malintenzionato sia penetrato nell’abitazione?
Proprio per questo motivo le indagini stanno andando in tutte le direzioni: cioè non viene escluso che nell’abitazione possa essere entrata una persona sconosciuta o magari al contrario una persona conosciuta alla donna.
Che sia entrato un ladro e che la donna, spaventata dalla sua presenza, sia stata colta da un malore che si è verificato fatale? Che invece nell’abitazione ci fosse qualcuno che conosceva? Ma allora perché la camera a soqquadro? E soprattutto, nel caso in cui la donna fosse stata colta da un improvviso malore in presenza di una persona amica, perché quest’ultima non avrebbe dato l’allarme? Tutti interrogativi che sono in cerca di una risposta.
La signora Biazzi era piuttosto riservata e non gravitavano molte persone attorno all’abitazione. Era ancora piuttosto autonoma e non veniva aiutata da un’assistente familiare o da una badante. Saltuariamente invece un giardiniere si prendeva cura della vegetazione che circonda la villetta, ma tale figura pare completamente esclusa dalla vicenda. Poche altre persone varcavano il cancelletto dell’abitazione al civico 2 di via San Giuseppe.
La vicenda insomma appare abbastanza intricata. Sicuramente elementi importanti potranno arrivare dall’autopsia, così come dalle registrazioni delle telecamere della zona e dalle testimonianze di vicini e parenti che l’avevano ospitata per una ventina di giorni, fino a sabato scorso, dopo che era stata sottoposta ad un intervento chirurgico.