Mantova Mister Massimo Morgia sorprende i cronisti presenti per la tradizionale conferenza stampa del martedì. Chiama il match analyst Nicolas Lazzari, che spegne le luci e fa partire il video degli highlights di Rezzato-Mantova: prima scorrono le azioni salienti dei bresciani, poi quelle dei biancorossi. Quindici minuti seguiti in religioso silenzio dallo stesso allenatore e dai giornalisti. Lo stesso video era stato mostrato un paio d’ore prima ai giocatori. «Avete visto? – prende la parola Morgia al termine del filmato – . La parte dedicata al Rezzato è durata 3 minuti, la nostra 12. Ho contato 35 manovre offensive nostre contro le 9 del Rezzato. Abbiamo registrato il 66% di possesso palla».
Il concetto che Morgia vuole scolpire nella pietra è il seguente: il risultato è negativo, ma guai a fermarsi a quello. «Mi ha dato fastidio – racconta il tecnico – leggere sui social commenti tipo “è stato il peggior Mantova della stagione”. Non lo posso accettare. A Rezzato, come avete visto dal filmato, abbiamo giocato con la stessa voglia, determinazione, personalità e coraggio delle altre volte. Anzi: per intensità e volume di gioco, la ritengo una delle migliori prestazioni in trasferta. Altre volte, pur vincendo, abbiamo creato meno. L’unica partita in cui non ho riconosciuto la mia squadra è stata quella di Como, dove mi sono preso le mie responsabilità. Ma quella di Rezzato no. Certo, ci è mancata un po’ di lucidità e in alcune occasioni siamo stati frenetici. La sconfitta in Coppa può avere in parte influito».
Morgia racconta del clima di profonda delusione che si respirava nel post-partita: «Nello spogliatoio c’era un silenzio tombale, nessuno aveva il coraggio di dire una parola. Poco prima ero andato con i ragazzi sotto la curva, per non lasciarli soli e condividere la loro delusione». I rischi di un contraccolpo ci sono, eccome. Ma già ieri il tecnico biancorosso ha ottenuto risposte incoraggianti dai suoi giocatori: «Vedendo il video – spiega – , si sono resi conto che hanno giocato un’ottima partita e che non esiste un solo motivo per mollare. Mancano quattro gare: dovevamo vincerle tutte prima e dobbiamo vincerle tutte adesso. La differenza è che prima, vincendole, eravamo sicuri della promozione; ora invece quattro vittorie potrebbero non bastare. Ma non possiamo mollare. Se prima abbiamo dato 150, ora abbiamo il sacrosanto dovere di dare 300. Per noi stessi, per la società e per la città». Il pensiero di Morgia è totalmente rivolto al Mantova, tant’è che nemmeno nomina il Como: «Domenica contro il Darfo – conclude – voglio vedere ancora più rabbia e meno preoccupazione. Stiamo conducendo un grandissimo campionato e dobbiamo lottare fino alla fine per vincerlo. Se non ci riusciremo, niente rimpianti ma solo applausi a chi avrà fatto meglio di noi».