MANTOVA A cinque anni esatti dalla scadenza della concessione, il 30 aprile 2014, la questione del futuro dell’Autobrennero resta ancora al palo, nonostante l’assemblea dei soci, tenutasi a Trento alla vigilia dell’anniversario, che ha rinviato proprio il punto all’ordine del giorno sull’accordo con il Mit. Un ritiro strategico, dal momento che i soci del tratto sud dell’autostrada hanno chiesto al presidente della Provincia di Bolzano e della Regione (detentrice della maggioranza delle quote azionarie) di rivedere alcuni punti dell’accordo siglato dal presidente Arno Kompatscher di rivedere alcuni punti dell’accordo da lui firmato col ministro Danilo Toninelli.
La cordata composta da Mantova, Verona, Modena e Reggio Emilia intanto un primo significativo risultato lo ha portato a casa: il consiglio d’amministrazione della società rimarrà costituito da 14 membri, contro i 5 dell’accordo romano.
Punto secondo: i finanziamenti delle opere infrastrutturali, che dall’accordo con il ministero avrebbero dovuto trovare le risorse mediante una eco-tariffa sul traffico pesante (in primis, l’interporto di Trento, di Isola della Scala, la Cispadana e Valdaro) dovranno trovare nuove vie. Su proposta di Mattia Palazzi, le opere su rotaia o di intermodalità potrebbero infatti essere finanziate utilizzando i capitali della A22, in attesa che si perfezioni l’applicazione di quella tariffa, che darebbe un gettito di 350 milioni. Una proposta, questa, che ha trovato l’assenso dei soci del sud, e un assenso di massima dall’assemblea generale.
A22, soldi alle opere: la proposta Palazzi piace al Cda
I soci del sud autostradale uniti