GONZAGA Aveva puntato una pistola e minacciato di morte il datore di lavoro e un collega in un cantiere edile a Reggiolo. Lui è un 39enne di Gonzaga, con precedenti penali, che nelle scorse ore è stato portato in carcere. Originario del crotonese l’uomo è accusato di minaccia aggravata, porto abusivo di armi, accensioni ed esplosioni pericolose.
I fatti risalgono alla mattina del 3 luglio scorso. Prima il muratore si era rifiutato di aiutare i colleghi a sistemare le attrezzatture del cantiere, sostenendo che ciò avrebbe dovuto comportare la retribuzione degli straordinari. Poi ha minacciato il titolare con un martello: “Ti uccido”, “Ti spacco la testa”, gridava, secondo le testimonianze di chi era in cantiere, e quindi si è allontanato dicendo “adesso torno con la pistola e vediamo!”.
Solo una minaccia? No perché il 39enne è davvero tornato con l’arma in pugno e l’ha puntata prima al capo di un collega minacciandolo con la frase “ti sparo in testa”. Poi all’arrivo degli altri colleghi ha esploso un colpo in direzione di una siepe, a scopo intimidatorio, gridando “al geometra gli faccio un buco in testa”.
Ha poi raccolto il bossolo e puntato la pistola in direzione del datore di lavoro prima di fuggire.
Nel frattempo erano stati allertati i carabinieri di Reggiolo che, dopo i primi accertamenti e le prime testimonianze raccolte, avevano denunciato l’uomo.
Le successive indagini hanno permesso di acquisire a carico del 39enne elementi di responsabilità tali da portare la Procura a chiedere e ottenere dal tribunale un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
La procura di Reggio Emilia, concordando con le risultanze investigative dei carabinieri reggiolesi, ha richiesto ed ottenuto dal Tribunale di Reggio Emila un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del 39enne che sabato 28 settembre è stata seguita dai carabinieri di Reggiolo.