2023: trent’anni di Voce al servizio dei mantovani

MANTOVA E sono ormai 30: trent’anni di presenze in edicola. Era l’8 aprile del 1993 quando usciva il primo numero della Voce di Mantova a seguito del malcontento generato dalla nuova proprietà della Gazzetta di Mantova, storico e centenario foglio di informazione provinciale. Una decina di giornalisti capeggiati da Werther Gorni e Rino Bulbarelli convinse una cordata di imprenditori (locali e non) a sfidare il mercato dell’informazione in nome del pluralismo. E fra i tanti nomi ipotizzati e depositati per questo nuovo organo, venne scelto quello che la recente storia aveva consegnato alla mantovanità.
Nel suo primo editoriale, il direttore titolò “Non il secondo giornale ma l’unico”, con un “quid” di sopravvalutazione che oggi non ci riconosciamo, pur confermandoci nella necessità del nostro lavoro per assicurare alla platea dei lettori il raggio più ampio possibile di valutazione e trasmissione dei fatti quotidiani. In termini di mercato si chiama concorrenza, ma in termini di informazione si chiama pluralismo.
Sforzi e sacrifici sono stati compiuti, e ancora se ne compiono, specie in questa fase di declino della carta stampata, che vede addirittura decimate le copie dei colossi nazionali (chi avrebbe mai detto che il Corriere della sera, arrivato a vendere un milione e mezzo di copie, sarebbe sceso sotto le 200mila?). La stessa Voce ha dovuto subire nell’estate del 1999 uno stop in edicola, durato quasi tre mesi.
Oggi, a distanza di quasi un quarto di secolo, grazie agli sforzi e all’impegno della cooperativa di giornalisti e poligrafici Vidiemme, la stessa Voce festeggia le sue 30 candeline e si conferma nello stesso impegno di informazione libera delle origini. Forse anche più di allora.
Crisi e difficoltà ormai comuni a tutti i rami della produzione non ce li nascondiamo. Restano a incoraggiarci i milioni di copie diffuse annualmente e che confezioniamo con spirito di servizio. E se non sia presunzione o orgoglio, ci si lasci la libertà di brindare idealmente a questo, per noi, incoraggiante e lusinghiero traguardo.