Anni di Metamorfosi, da Ovidio a Picasso

MANTOVA Si prosegue su una traccia di successo: quella di un palazzo che cambia, che attragga non solo i turisti ma i cittadini mantovani. A proposito di cambiamento: su questo si basa il tema della metamorfosi, filo conduttore per la prossima stagione espositiva, che dal 2024 proseguirà nell’anno successivo. Dando vita a sinergie che si prolungheranno nel tempo, come ieri illustrato dal presidente di Fondazione palazzo Te Enrico Voceri e dal direttore della Fondazione Stefano Baia Curioni. Di scene inerenti “Le Metamorfosi” di Ovidio è carica la villa gonzaghesca. Queste verranno adeguatamente poste in evidenza e illuminate, creando un nuovo percorso museale, un ridisegno delle prime sale. In parallelo con il rinnovo dello spazio di biglietteria. Dal 27 marzo. Da settembre la mostra “Il labirinto di Picasso. Poesia, salvezza e metamorfosi”, a cura di Annie Cohen-Solal, co-organizzata dalla Fondazione con il Museo Nazionale Picasso di Parigi. Il rapporto tra Rinascimento, antico e contemporaneo sarà il fulcro espositivo con cui riaprirà lo spazio delle Fruttiere, nel ’25. Poi: un convegno internazionale in giugno e oltre cento azioni culturali intorno a tali progetti. Ricordando, nel segno di Rubens, quanto e come la cultura sia anche politica. Ripartendo dunque da marzo e dalle metamorfosi: il programma prende il via con una valorizzazione del percorso di visita delle sale della dimora attraverso supporti informativi e un inedito sistema di illuminazione, che sottolineerà i riferimenti alla metamorfosi presenti nel ciclo decorativo del palazzo. L’evoluzione del concetto stesso sarà indagata durante l’appuntamento internazionale di studi che si terrà il 21 e 22 giugno con gli interventi, tra gli altri, di Christian Greco, Marialuisa Catoni, Stéphane Verger, Annie Cohen-Solal, Raffaella Morselli, Francesca Cappelletti e Lorenzo Giusti. Si resta nel labirinto, in autunno, avventurandosi nella mostra dossier dedicata a Picasso e alla sua figura, prima di esule in Francia, poi di star dell’arte nel Paese che lo trattò con iniziale arroganza, come evidenziato dalla curatrice Annie Cohen-Solal . Un’iniziativa che segna la collaborazione triennale con il Museo Nazionale Picasso. Ricostruendo le ispirazioni che il Maestro spagnolo trova immergendosi nella poesia, da Ovidio ad Apollinaire, l’esposizione si concentra, tra ironia e angoscia, sulla potenza della trasformazione, la mortalità del desiderio e la possibilità di un suo riequilibrio nell’esperienza lirica, suggerendo letture alternative anche dello spazio circostante. Il programma troverà il suo momento conclusivo nella primavera 2025 con la mostra “Metamorfosi a palazzo Te” a cura di Claudia Cieri Via, che attraverso una serie di prestiti internazionali innescherà nuovi dialoghi tra il palazzo, Giulio Romano e altri maestri che attinsero alle storie senza tempo del mito traendone ispirazione. Alcuni eventi del percorso parallelo al tema: la realizzazione dell’installazione Mutaforma di Dario Moretti, artista e direttore del Teatro all’Improvviso, le esecuzioni di Metamorphosen di Strauss con Orchestra da Camera di Mantova, Metamorfosi notturne di Ligeti, Six Metamorphoses after Ovid di Britten, Music for eighteen musicians di Reich con MantovaMusica. Il progetto “Il labirinto delle metamorfosi” è promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te, con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana, in sinergia con Mantova città d’Arte e di Cultura.
Ilaria Perfetti