MANTOVA Occupavano abusivamente, probabilmente da almeno una quindicina di giorni, un appartamento temporaneamente sfitto in via San Giovanni Bono a Cittadella, nei pressi delle scuole elementari. Ma il loro rumoreggiare durante la notte ha insospettito i vicini, i quali, dopo essersi affacciati alla finestra per capire cosa stesse succedendo nel cortile, hanno scorto tre individui che uscivano di soppiatto dall’immobile «dopo aver confabulato qualcosa tra di loro». Senza pensarci troppo hanno subito allertato il proprietario dell’immobile per avvertirlo del via vai notturno e dall’insolito trambusto che stavano ravvisando dall’altra parte delle pareti. Di prima mattina l’uomo si è così recato nell’alloggio rimanendo basito una volta giunto davanti alla soglia: la serratura della sua porta era forzata, l’infisso completamente divelto; appoggiato alla maniglia penzolava un lucchetto con cui gli abusivi probabilmente si “asserragliavano” dentro, ma che evidentemente non avevano fatto in tempo a chiudere. Ancora peggiore è stata la situazione durante il sopralluogo nelle varie stanze. Entrato, ha trovato giacigli di fortuna, coperte, fornellini elettrici ed un paio di carica batterie per cellulari. «Anche il contatore era divelto, per non parlare delle condizioni igieniche pessime – racconta sconsolato -. Adesso per riparare tutti i danni e ripulire la casa dovrò spendere un mucchio di soldi, e questo è ingiusto e indegno per un Paese civile». L’uomo ha quindi chiamato i carabinieri spiegando cos’era successo, e nella giornata di oggi si recherà in caserma per sporgere denuncia contro ignoti. «Purtroppo stavolta è toccato a me, ma queste cose si verificano da tempo nella zona anche se finora mai nessuno ha mosso un dito – prosegue -. Abito da sempre a Cittadella, ma negli ultimi anni la situazione è precipitata: se qualcuno persa di fare diventare il nostro quartiere il “Bronx” di Mantova allora meglio se lo dice apertamente senza prendere in giro la gente. Possibile che le istituzioni non si prendano la briga di fare un censimento su chi veramente risiede qui?». Sei mesi fa la stessa cosa era toccata ad un 83enne che si era visto occupare il garage accanto al condominio dove vive mentre si trovava dalla figlia, fuori città. Anche il quel caso le segnalazioni erano partite dai vicini dell’anziano, che dopo qualche giorno si erano resi conto della stranezza: «Ci siamo chiesti cosa avevano a che fare quei due giovani di colore con il proprietario?». Ma il caso di via San Bono un effetto positivo se non altro l’ha avuto: spingere i residenti a denunciare che «Cittadella non è solo Canottieri Mincio o la bella ciclabilina che porta in città, ma, purtroppo, anche degrado e occupazioni abusive; situazioni che vanno combattute, non lasciate sotto il tappeto». Più che una denuncia un eloquente grido d’aiuto.
Matteo Vincenzi