Arrivano 50 aspiranti profe per una supplenza di 10 giorni

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MANTOVA Una supplenza di una decina di giorni (precisamente dal 18 gennaio al 4 febbraio prossimo, salve eventuali proroghe, al lordo dei riposi settimanali). Per questa offerta diramata a tutti i docenti che hanno fatto richiesta di supplenza presso l’istituto tecnico “Mantegna” si è presentata una cinquantina di aspiranti prof. E c’è persino chi ha voluto affrontare a proprie spese e a proprio rischio il viaggio da Messina, oltre che dalle più vicine Milano e Bologna, dal momento che la missiva del dirigente scolastico imponeva la presenza fisica dell’aspirante, o delega.
Questa la premessa che sabato scorso ha visto affollati gli uffici dell’Itet “Mantegna” necessitante di sostituire per breve tempo una docente di materie letterarie. L’offerta di supplenza si è orientata a tutti coloro che avevano fatto domanda di supplenza direttamente all’istituto, ossia i cosiddetti Mad, docenti “messi a disposizione”, normalmente scelti nell’offerta complessiva per titoli e curriculum.
La lettera del dirigente scolastico, che ha seguito alla lettera le procedure di prassi, avvisava gli aspiranti supplenti che avrebbero dovuto presentarsi all’ora stabilita di sabato scorso nella segreteria dell’istituto, e non c’era possibilità di comunicare la disponibilità per telefono o rispondendo direttamente alla pec: «Le eventuali risposte di disponibilità alla supplenza breve non verranno considerate, in quanto trattasi di convocazione in presenza. Una mancata presenza sarà interpretata come rinuncia. In caso di impedimento è possibile delegare per iscritto una persona di fiducia, che sarà presente il giorno della convocazione»; tale il testo della manifestazione di interesse trasmessa ai candidati.
Nessuno avrebbe immaginato che per una supplenza di così pochi giorni si sarebbero mosse le persone persino da fuori regione, o addirittura da Messina, come nel caso di una ragazza arrivata in aereo. Inevitabile lo sbalordimento di molti docenti alla vista del “serpentone” umano in fase di selezione. Palpabile addirittura il mugugno dei molti che hanno affrontato viaggi e incomodi per vedersi superati in titoli e credenziali.
Dura lex. Del resto, la lettera del preside era chiara: in indirizzario implicito figurava chiunque rientrasse nella categoria “Mad”. A suo rischio.