Bilancio Apam 2018: crescono gli utili e i costi ma calano i passeggeri

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MANTOVA La strategia dell’incentivo verso il mezzo pubblico che caratterizza gli indirizzi del Pums e della stessa amministrazione, non sembrerebbe trovare riscontri positivi al momento nei numeri di bilancio della società che gestisce i bus di linea urbana ed extraurbana. E se è pur vero che nel consuntivo Apam 2018 risultano più entrate, altrettanto vero è che risultano più spese e meno passeggeri.
L’esercizio appena approvato dalla società, e che sta pervenendo sui tavoli degli enti soci, fra cui principalmente Comune capoluogo e Provincia, evidenziano nella chiusura dei conti 2018, rispetto all’anno precedente, un +2% sui ricavi, che passano dai 29,4 milioni del ’17 ai 30,1 dello scorso anno. Segno positivo dovuto a molteplici fattori, fra cui l’aumento dei ricavi da servizi di linea scolastici, contributi vari e sopravvivenze attive ordinarie o conguagli di ricavi da precedenti esercizi. Persino l’impianto fotovoltaico aziendale ha consentito all’Apam di mettere in cassa 275mila euro.
Nota dolente invece i costi per ammortamento del parco bus e attrezzature, oltre che del personale. Le uscite nel 2018 hanno superato i 29,5 milioni, contro i 28,2 del ’17 (+4,7%). A questo si aggiunga l’aumento del costo dei carburanti, che l’azienda ha contenuto tuttavia nella misura dell’1,5% per effetto dell’incremento dei mezzi a metano.
Il personale, alla data del 31 deciembre mediamente quantificato su base annua in 395 dipendenti (fra interinali e non) contro i 389 dell’anno prima, hanno portato un aumento del costo complessivo da 15,9 milioni a 16,2. Del resto però sono aumentati anche i chilometri percorsi nell’anno, passati dagli 8,896 milioni ai 9,099 del 2018, con minimo incremento delle linee urbane (2,9%) e minima riduzione di quelle extraurbane (-0,2%).
Ma ciò che segna davvero la nota dolente della politica del trasporto pubblico è il calo dei passeggeri, passato in città dai 4,4 milioni del ’17 ai 4,3 del ’18 (-0,9%), e dai 5,1 ai 5 nello stesso arco temporale (-0,2%) per quanto riguarda l’utenza extraurbana. Insomma, nel complesso una diminuzione del -0,5%, sul totale degli oltre 9,4 milioni di biglietti e abbonamenti staccati lo scorso anno, che porta a riflessione sull’efficacia della politica tutta improntata sull’uso del mezzo pubblico. I numeri sono ben lontani, a quanto pare, dall’andare a compensare gli sforzi compiuti dagli enti.