Cassa integrazione più che decimata: 700mila ore contro 8 milioni di marzo

MANTOVA – I dati della cassa integrazione del mese di aprile segnano una netta inversione di tendenza rispetto ai mesi precedenti e in particolare rispetto al marzo 2021. Dai numeri emerge che ad aprile si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali per 697.824 ore, rispetto agli 8.021.252 di ore di marzo: un -1049% (ovvero -7.323.428 ore). Nel confronto la cassa ordinaria è passata dai 287.021 di aprile a 7.871.318 di marzo con un calo -96% pari a meno 7.584.297; quella straordinaria è stata 34.220 in aprile mentre in marzo 72.080 (-111% pari a -37.860).
Infine, la cassa in deroga è stata 376.583 ore ad aprile contro le 77.854 di marzo (+79% pari a 298.729 ore).
«Il calo della cassa ordinaria e straordinari è un aspetto positivo, che indica una ripresa delle attività in particolare per i settori dell’edilizia e dell’industria, mentre il settore del commercio presenta una crescita del 79% del ricorso alla cassa pari a +298.729 ore – commenta Dino Perboni, segretario generale Cisl Asse del Po –. È evidente che siamo ancora in una fase di transizione ed è per questo che è fondamentale la riforma degli ammortizzatori sociali con la creazione di un sistema di protezione sociale universale esteso a tutte le imprese. La riforma sarà vera se si passerà dalla logica del sussidio alla logica dell’occupabilità».
Per il segretario Cisl, «il paradosso sarebbe che da un lato verremmo ad assistere a una crescita di chi cerca lavoro e dall’altro la mancanza di professionalità richieste dalle imprese a seguito delle trasformazioni indotte dal Pnrr».
Serve insomma «una visione generale di quale potrà essere il futuro del lavoro e delle sue dinamiche, e questo interroga anche il territorio mantovano», conclude Perboni.