Cisl, sicurezza sul lavoro nei primi nove mesi del 2021

MANTOVA In Lombardia, rispetto alla data di rilevazione del 31 agosto 2021, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 sono aumentate complessivamente di 227 casi (+0,5%, inferiore all’incremento nazionale pari al +0,9%).
Analizzando il dato Provinciale si evidenzia che le 1.709 denunce pervenute da inizio pandemia afferiscono per quasi l’87% al 2020 e per il 13% a i primi nove mesi del 2021. Nei due mesi di marzo ed aprile del 2020 si è concentrato oltre un terzo di dei casi e con un secondo picco dei contagi nell’ultimo trimestre del 2020 (ben oltre il 40%). Questi andamenti nella Provincia sono in linea con quelli regionali e nazionali, ma rispetto a quelli nazionali presentano un andamento differente: sensibilmente superiore alla media italiana in occasione della prima ondata, inferiore nella seconda e prosieguo. Il 2021 è caratterizzato, sia a livello regionale che nazionale, da un andamento decrescente con numeri contenuti nei mesi estivi. I casi della Provincia di Mantova incidono 3,7% sul dato regionale con una variazione percentuale rispetto precedente per il 0,4% inferiore a quelle regionale che è stata dello 0,5% e inferiore al dato rilevato al 31 agosto che fu dello 0,7%. Dato estremamente positivo è che non si sono registrati aumenti degli infortuni mortali nel mese di settembre così com’era avvenuto ad agosto. Attualmente dal periodo rilevato da gennaio 2020 a settembre 2021 gli infortuni mortali da covid sono stati 3, mentre a livello regionale sono stati 193.
Le professioni colpite dagli infortuni da covid hanno riguardato quasi il 78% da infermieri, il 5,5% fisioterapisti e il 4,1% assistenti sanitari; nei servizi sanitari e sociali quasi 99% sono operatori socio sanitari; nei settori ai servizi alla persona oltre l’88% sono operatori socioassistenziali. Fra il personale medico il 50% è rappresentato dei medici generici, internisti, cardiologi, anestesisti-rianimatori, chirurghi e radiologi.
Il personale nei generico-sanitari e servizi istruzione, il 5% è rappresentato dai ausiliari ospedalieri, il 36% ausiliari sanitari-portantini, quasi il 6% dagli addetti ai servizi generici nelle RSA e dal 6% degli ATA nelle scuole. Infine, tra gli impiegati, oltre l’80% sono amministrativi e il 15% addetti alle segreterie, mentre tra il personale nei servizi di pulizia il 57% si ripartisce tra addetti alle pulizie di interni e in ospedali-ambulatori.
Le attività economica maggiormente colpite sono: oltre il 70% riguarda la Sanità e l’assistenza socio-sanitaria (ospedali, case di cura e di riposo, centri assistenza) con le professionalità più colpite tra infermieri, medici, operatori socio sanitari e operatori socio assistenziali. Il settore manifatturiero registra il 7,6% delle denunce; il settore noleggio e servizi alle imprese registra il 4,7% delle denunce, con la metà proveniente dall’attività di ricerca, selezione, fornitura di personale compresi i lavoratori interinali; fra i più colpiti operatori sanitari, addetti alle pulizie e impiegati. Nei trasporti e magazzinaggio il 2,9% ha coinvolto conducenti, addetti ai servizi postali e i corrieri di settore. Nelle attività professionali, scientifiche e tecniche il 2,8% dei casi riguardato gli addetti alle pulizie e alla ristorazione in capo ad aziende impegnate nelle attività gestionali. Le attività di servizi in particolare di organizzazioni religiose e onlus coinvolge il personale sanitario e sociale pari al 2,5% delle denunce. Per quanto attiene alle attività dei servizi di alloggio e ristorazione l’incidenza è il 2% delle denunce. Infine, nella Pubblica Amministrazione, per quanto attiene alle funzioni amministrative l’incidenza è pari all’1,5%.
Le più colpiti sono le donne 1303 denunce contro le 406 degli uomini. I lavoratori nella fascia di età 50-64 anni con 674 casi, nella fascia da 35-49 661 denunce, nella fascia fino a 34 anni le denunce sono state 351, ed infine oltre 64 anni sono state denunciati 23 infortuni.
In generale, si riscontra un calo delle denunce di infortunio a partite dall’entrata in vigore del processo vaccinale e dall’intensificazione dei protocolli anticovid.