In un anno 64 espulsioni nel Mantovano, aumentati gli allontanamenti coattivi

MANTOVA Sessantaquattro espulsioni in appena dodici mesi, quintuplicati i trattenimenti nei centri di permanenza e rimpatri ed aumentati sensibilmente anche gli accompagnamenti coatti alla frontiera. È il dato licenziato ieri dalla questura al termine di un anno d’intensa attività. Le cittadinanze più rappresentate sono quelle nordafricane, seguite a ruota da Est Europa e Balcani e solo successivamente dai Paesi dell’Africa centrale. In numero esiguo invece i cittadini asiatici rimpatriati direttamente o invitati a farlo. Il totale rispetto allo scorso è aumentato di sole tre unità ma la crescita è sensibile per quanto concerne gli allontanamenti coattivi. Venti quelli alla frontiera eseguiti nell’anno appena trascorso contro i 16 di quello precedente; dieci i trasferimenti negli ex Cie – in attesa di accompagnamento al Paese d’origine – contro i due del 2017. Gli inviti a lasciare l’Italia che prima erano 45 ora diventano 34. Duecentoundici in totale invece le revoche dei titoli di soggiorno. In questo caso il diniego a rinnovare il titolo di permanenza sul suolo nazionale può essere di diversa natura quali ad esempio la perdita del lavoro oppure la commissione di reati. «Il rispetto delle normative che regolano l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri nel territorio nazionale – ha dichiarato il questore Paolo Sartori – rappresenta una delle priorità cui devono far fronte la autorità provinciali di pubblica sicurezza. Nei confronti di chi, oltre a permanere clandestinamente nella provincia di Mantova, viene sorpreso a commettere reati o ad essere partecipe in attività illegali, il prefetto ed il questore, nell’ambito delle rispettive competenze, nel 2018 sono intervenuti in maniera severa, anche a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, disponendo le espulsioni e gli accompagnamenti in frontiera di chi non ha rispettato la legge italiana. Una delle priorità dell’autorità di pubblica sicurezza è quella appunto di garantire queste due componenti sociali ed il binomio viene mantenuto cercando di contenere il fenomeno della presenza illegale di clandestini sul territorio provinciale. L’ultima espulsione in ordine di tempo giusto luendì scorso a Castiglione delle Stiviere; in questo caso è toccato ad un 68enne marocchino pregiudicato dover lasciare il territorio nazionale