La difesa di Lorena Buzzago punta alla scarcerazione

Il libro giallo dello scandalo

MANTOVAA distanza di ventiquattrore dal momento del suo arresto ieri, per Lorena Buzzago, è stato il giorno deputato per affrontare uno dei capitoli giudiziari che la vede imputata per il reato di stalking. L’ex maestra comunale, finita nuovamente nell’occhio del ciclone dopo la diffusione della pubblicazione clandestina  ”50 e più… sfumature di giallo”, è infatti comparsa davanti al giudice per l’udienza preliminare Beatrice Bergamasco accompagnata da uno dei suoi nuovi legali, dopo che l’avvocato Paola Spadini aveva deciso di rimettere il mandato immediatamente dopo la diffusione del libro giallo dello scandalo. Quella trattata in camera di consiglio è stata comunque una seduta del tutto interlocutoria atta a definire il tipo di giudizio, che secondo indiscrezioni parrebbe indirizzato a svolgersi – su esplicita richiesta della parte in causa – con rito abbreviato, così come quello già fissato in calendario il 31 maggio e instaurato sempre per un altro caso di atti persecutori perpetrati ai danni del sindaco di Mantova Mattia Palazzi e del capo dell’opposizione in consiglio comunale Pierluigi Baschieri. Circa il caso in questione il legale della Buzzago per definire la strategia ha chiesto al gup i termini a difesa. Solo se dovesse esserci coincidenza nel rito alternativo scelto i due procedimenti penali in questione verrebbero riuniti. Sul fronte invece degli sviluppi seguiti all’arresto scattato martedì nell’abitazione della donna ad opera degli uomini della questura, la difesa ha comunque fatto intendere che provvederà a chiedere per la propria assistita la revoca del regime cautelare in carcere. Inoltre, essendo questo un inasprimento di una misura restrittiva già adottata in precedenza dall’autorità giudiziaria, non si avrà nessun interrogatorio di garanzia. Le manette ai polsi di Lorena Buzzago erano state motivate dai reiterati comportamenti diffamatori e persecutori posti in essere con la divulgazione del volume ciclostilato in proprio, nonchè attraverso post denigratori apparsi sui vari social network nonostante fosse stato emesso a suo carico un ammonimento del questore e il divieto di avvicinamento nei confronti del primo cittadino virgiliano e del consigliere comunale di Forza Italia.