Molestie e minacce ai vicini di casa: manca la querela, 58enne prosciolto

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MANTOVA – Secondo il capo d’accusa aveva perpetrato, in maniera sistematica, condotte persecutorie ai danni dei propri vicini di casa. Per il reato di stalking era così finito a processo A.S., 58enne italiano residente nel capoluogo virgiliano. Nello specifico i fatti a lui ascritti risalivano al biennio 2013-2015 quando l’uomo, al solo fine di arrecare disturbo ad una coppia di coniugi occupanti l’appartamento al di sotto del suo, aveva preso a molestarli tramite rumori di ogni sorta oppure ad insultarli e a minacciarli, sino a costringere i due, ormai esasperati e timorosi per la propria incolumità, a cambiare addirittura abitazione. Una situazione di perenne conflitto constata, secondo quanto addotto nel capo d’imputazione, nello sbattere continuamente oggetti metallici sul pavimento sia in orari notturni che diurni al solo scopo di provocare rumore molesto; oppure, a fronte delle richieste dei due di porre fine a tali condotte, minacciando marito e moglie con frasi del tipo: “Ti ammazzo, sono calabrese, sono stato in galera e non ho paura di niente, non sai contro chi ti stai mettendo”. Infine buttando spazzatura contro di loro o addirittura arrivando a rincorrere l’altro uomo impugnando un martello. Per rispondere di tutte queste fattispecie l’indagato, difeso e rappresentato dall’avvocato Roberto Cuva, era quindi stato chiamato a comparire davanti al giudice in udienza preliminare. Ma, stante un appurato difetto di querela da parte delle persone offese nonché l’estinzione per prescrizione di alcune contestazioni, il gup Beatrice Bergamasco ha così deciso nei suoi confronti l’archiviazione con sentenza di non luogo a procedere.