Parmigiano Reggiano: nei primi nove mesi del 2020 crescono le vendite

MANTOVA – Mentre l’Emilia-Romagna si prepara ad un weekend di restrizioni con nuovi provvedimenti anti-Covid e assembramenti, una notizia positiva arriva da uno dei prodotti simbolo della Food Valley che si è rimboccato le maniche e ha saputo reagire alla pandemia. I caseifici di produzione di Parmigiano Reggiano non si sono infatti mai fermati e hanno chiuso i primi nove mesi di questo anno sfortunato registrando performance decisamente positive. Non solo il prodotto confezionato (le porzioni e il grattugiato che rappresentano il segmento più performante) ha segnato un +15,1%, ma anche la remunerazione è tornata a dare soddisfazione ai produttori. Il prezzo (da produttore a grossista) del Parmigiano Reggiano stagionato 12 mesi era 7,55 euro/kg in giugno, oggi è 10,00 euro/kg (fonte Borsa Merci Parma): ha registrato pertanto una crescita delle quotazioni superiore al 30%. Ciò va a vantaggio di tutta la filiera e della comunità che vive di Parmigiano Reggiano che è composta da circa 50mila persone. In crescita anche la produzione: sempre nei primi 9 mesi del 2020 ha segnato un +4,86%: un segno di tonicità nonostante la pandemia, ma anche una nuova sfida per la filiera che dovrà trovare risposte dal mercato per valorizzare una produzione che è costantemente in crescita. In questo periodo difficile, il Consorzio Parmigiano Reggiano è stato vicino alle sue aziende, monitorando i caseifici e creando una rete di coordinamento per mettere a disposizione delle aziende una banca dati di casari in pensione ed ex addetti alla produzione che possono essere richiamati dai caseifici in difficoltà.