Polo chimico, via al processo ambientale

MANTOVA Mercurio, benzene, composti clorurati, etilbenzene, stirene, idrocarburi leggeri e pesanti, diossina. Sostanze purtroppo già ben note ai mantovani; sostanze ben presenti nel suolo del Sin (Sito di Interesse Nazionale). Con l’udienza preliminare di oggi davanti al gup  Beatrice Bergamasco si apre il processo sulle contaminazioni del Sin, uno step superiore che la procura di Mantova si appresta ad affrontare dopo quello del maxi-processo Montedison. Quello che parte oggi,e che dovrebbe raccogliere le parti civili di Provincia e Comune di Mantova è un processo ambientale nel quale la procura intende perseguire i responsabili dell’inquinamento ma anche della mancata bonifica di un perimetro di circa mille ettari. Un processo che affronta un autentico labirinto ben più vasto delle stesse aree interessate dalle indagini durate circa 5 anni. C’è il labirinto della mappa ma c’è soprattutto quello dei mille rivoli di norme e leggi che si sono aggrovigliate fino a rendere impenetrabile la materia stessa del processo. La procura ha quindi individuato accanto ai reati prescritti quelli permanenti relativi a quelle che sono contaminazioni storiche. In particolare l’accusa batte sul tasto delle omesse bonifiche delle varie aree del Sin. Le aziende coinvolte hanno sempre impugnato i provedimenti di bonifica (i primi sono datati 2007), e nonostante non abbiano mai ottenuto alcuna sospensiva non avrebbero mai portato avanti le bonifiche, finendo quindi, sostiene ancora la procura, per peggiorare la situazione, ciò che porta all’altra contestazione, quella dell’inquinamento aggiunto. Su parte di queste aree non bonificate la procura ha individuato le responsabilità di Edison, Syndial e Versalis, le tre aziende con i rispettivi manager contro le quali si procede nell’udienza di oggi, mentre il prossimo 16 giugno partirà il procedimento parallelo nei confronti della ex Ies. A proposito dell’ex raffineria di strada Cipata dei 200mila metri quadrati di surnatante che risultavano nella relativa area nel 2010, ne sono stati bonificati 85mila ad oggi; il che significa che ne restano ancora 115mila metri quadrati con tutto ciò che comporta per la salute pubblica la presenza di un inquinamento di queste dimensioni.