MANTOVA L’andamento climatico “pazzo” di queste settimane, con abbondanti
precipitazioni e temperature di certo al di sotto della media, sta pesantemente
influendo anche sull’annata 2024 del pomodoro da industria.
«La questione è semplice – spiega Corrado Ferrari, presidente della sezione
pomodoro da industria di Confagricoltura Lombardia – allagamenti e ristagni
idrici porteranno alla mancanza di un notevole quantitativo di prodotto al
momento della raccolta. Stimiamo un calo almeno del 20/25% rispetto allo
standard, con l’ultima ondata di piogge che ha colpito anche le produzioni che,
finora, si erano parzialmente salvate. Batteriosi, malattie fungine e peronospora
ora hanno colpito, condizionando addirittura nei vivai la produzione di piantine
per i trapianti».
La mancanza di prodotto avrà poi inevitabili riflessi anche sul prezzo finale,
argomento che, per ora, non è stato affrontato con la serietà che meriterebbe:
«Le prime offerte da parte degli industriali – prosegue Ferrari – erano lontane
dalla realtà, ben prima dell’ondata di maltempo. Avevano proposto 13 euro al
quintale, ma la richiesta delle Op dei produttori era molto più alta».
E, parlando di Op, occorre segnalare una “novità”. Tre di esse infatti (di cui una
costituita perlopiù da industriali) hanno di fatto rotto l’accordo con le altre,
trattando con l’industria e chiudendo l’accordo (manca ancora l’ufficialità) a
13,50 euro al quintale per l’annata 2024: «Un fatto a mio parere molto grave,
dato che, in tal modo, viene meno la nostra unità d’intenti. Fortunatamente le
quattro Op più importanti a livello produttivo, vale a dire Asipo, Ainpo, Apol e
Terremerse, hanno mantenuto la barra dritta».
Infine, un passaggio sul tema assicurazioni: «Hanno aumentato le franchigie sui
danni da maltempo, con limiti di indennizzo però fermi al 50/60% massimo. La
sola parte agricola non può farsi carico di tutti questi aspetti, ci aspettiamo
maggiore collaborazione da parte dell’intera filiera»