Ventimila mantovani nel caos Taurozzi: oggi l’utente è orfano

MANTOVA – «Nonostante i problemi legati alla pandemia e le risorse concesse dal Pnrr per la riorganizzazione della medicina del territorio, è evidente che tutto è ancora fermo a due anni fa». L’accusa viene da Nicola Taurozzi, primario emerito del Poma e docente, nonché tecnico dell’Istituto superiore dellasanità. «La Lombardia – aggiunge il clinico – ha a disposizione un miliardo e 300 milioni dal Pnrr, missione 6, che significano case e ospedali di comunità, ma anche informatizzazione e digitalizzazione del sistema. Ma tutto ormai è fermo».
Insomma, il medico di medicina generale «è allo stesso punto di due anni fa, e dunque non è cambiato nulla anche per l’utente. Sono 20mila i mantovani in quarantena che non sanno quando potranno uscire di casa. Mancando la connessione tra medico, l’assistito e l’Ats, oggi il paziente è disorientato e orfano», conclude il prof. Taurozzi.