A Palazzo D’Arco un bookshop che vende la felicità

MANTOVA – Calze, magliette e shopper con l’aforisma “Di piccole cose è fatta la felicità”, cappelli a tesa larga, pochette, stampe, penne a sfera, libri, torte di riso, quaderni, matite, cartoline con annullo filatelico, braccialetti e il gioco da tavolo per i più piccoli, Arcomemory. Sono solo alcuni degli articoli in vendita nel nuovo bookshop del Museo di Palazzo d’Arco inaugurato ieri. “Il nostro bookshop non è solo un’esposizione di oggetti ma la raccolta di idee e progetti che la Fondazione ha voluto portare avanti”, ha spiegato Livio Giulio Volpi Ghirardini, presidente della Fondazione d’Arco, “il nuovo spazio è stato ricavato in una stanza con una disposizione consona a una casa-museo e non a una rivendita commerciale”. Al suo interno anche prodotti realizzati all’interno del laboratorio di cucito solidale Drittofilo. “Il museo ha la volontà di crescere nei servizi offerti e nel recupero degli spazi”, ha dichiarato il curatore Italo Scaietta, “quello del bookshop è il recupero di uno spazio che si apre in un palazzo che vuole accogliere”. La nuova apertura è stata l’occasione per alcuni restauri “fatti come pensiamo avrebbe voluto la Marchesa Giovanna”, ha aggiunto Enrico Furgoni, direttore degli Istituti Santa Paola. Una casa-museo che è una sorta di officina dedicata anche ai giovani. “Viviamo in una società multiculturale”, ha concluso il presidente, “il rischio è quello di perdere la nostra cultura. Per questo cerchiamo di ospitare sempre più scuole, a partire dai più piccoli, per avere l’opportunità di seminare nelle menti più fresche ed espandere quella sensibilità su cui poggia la nostra cultura”. Nell’occasione è stata resa nota una nuova donazione, quella di una specchiera del XVII secolo collocata nella Sala dei Cesari.