Splendido Cheppio a Palazzo d’Arco

MANTOVA Inaugura venerdì nelle sale dello splendido Palazzo d’Arco la mostra Annibale Chieppio (1563-1623). “Cose rare e preziose” tra Mantova e i Gonzaga. Promossa dalla Fondazione d’Arco e curata da Paola Venturelli è dedicata a questo importante personaggio e agli oggetti conservati nelle sue due dimore, quella cittadina, poi diventata l’attuale Palazzo d’Arco e quella suburbana di Olmo Lungo.

Potente Segretario ducale e Consigliere di Stato, il conte Annibale Chieppio intreccia la sua biografia sino quasi a mescolarla con quella dei Gonzaga. Non solo controlla e amministra per circa un trentennio il governo dello Stato. Gestisce anche i rapporti tra la corte e il fitto stuolo di artisti e personaggi che vi ruotano intorno, pittori, architetti, musicisti, scienziati, geografi…, accogliendone lamentele o richieste da inoltrare ai Gonzaga. Nel gruppo spicca il giovane e promettente Pietro Paolo Rubens, arrivato a Mantova nell’estate del 1600, allacciando con Annibale un duraturo rapporto amicale. Molti dei suoi denari il Chieppio li spende nel restauro del “nobilissimo palazzo” in Contrada della Serpe – quello che sarebbe poi diventato l’attuale Palazzo d’Arco – acquistato nel febbraio del 1602.

Attestazione del livello di ricchezza raggiunta e uno degli elementi principali su cui si fonda il riconoscimento del vivere more nobilium, la casa riveste anche un significato particolare, privato. È lo specchio dei gusti e delle scelte di vita di chi l’abita.
La mostra e il catalogo che l’accompagna cercano di ricostruire idealmente le dimore di Annibale e gli oggetti in esse contenuti. Magnifico scrigno di ‘cose rare e preziose’, pur non essendo quelle dove Annibale Chieppio visse, le stanze di Palazzo d’Arco hanno saputo però conservarne la memoria. La finalità della mostra è quella di rintracciare ciò che è rimasto, cercandolo tra le molte e belle cose oggi custodite in questa affascinante casa museo. Dipinti e manufatti, con il nucleo del tutto inedito di quelli devozionali e dei reliquiari, saranno esposti nelle sale di Palazzo d’Arco, convivendo con altre opere, testimoni di momenti diversi della sua storia. Nel loro insieme, vengono a costituire una nuova pagina da aggiungere al grande libro della storia di Mantova, negli anni ancora dominati dai Gonzaga, contribuendo alla mappa descrittiva del mondo delle cose, nel loro rapporto con chi le possedeva, rendendo più concreta l’identità del proprietario: il conte Annibale Chieppio.

L’esposizione è corredata dal catalogo Annibale Chieppio (1563-1623) “Cose rare e preziose” tra Mantova e i Gonzaga, edito Silvana Editoriale, promosso da Fondazione d’Arco e curato da Paola Venturelli. L’opera comprende i contributi di: Raffaele Tamalio, Raffaella Morselli, Cecilia Paolini, Carlo Togliani, Roberta Piccinelli, Paola Tosetti Grandi, Paola Venturelli, Francesca Rapposelli e Silvia Tosetti. Fotografie di Giuseppe Gradella.
Il catalogo è in vendita nel bookshop del Museo di Palazzo d’Arco.

Si ringrazia Mara Bertoli che ha prestato un nucleo di beni della propria collezione.

La Fondazione d’Arco ringrazia gli enti che hanno patrocinato l’iniziativa: il Comune di Mantova, l’Accademia Nazionale Virgiliana, il Politecnico di Milano Polo Territoriale di Mantova, la Società per il Palazzo Ducale Aps. Si ringrazia inoltre la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Cremona, Mantova e Lodi che ha seguito il percorso dei restauri e gli Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani Aps Ets che hanno offerto un supporto tecnico per l’allestimento della mostra.
L’iniziativa è stata possibile grazie al contributo di Fondazione Comunità Mantovana onlus, a cui va un ringraziamento speciale, di Baroni Antiquariato, di Pane al Pane di Leonardi Maria Cristina e di Mantova Soroptimist Club.
Si ringraziano inoltre: Accademia Teatrale ”Francesco Campogalliani”, Società Variazioni, Rotary Club Mantova San Giorgio, Banca Mediolanum, Circolo Aziendale Dipendenti Banca Agricola Mantovana, Ammi sezione di Mantova, FinecoBank, Opto Engineering, APIndustria Mantova e i privati cittadini che hanno sostenuto questo progetto