SAN BENEDETTO PO Come prevedibile si allarga a vista d’occhio il fronte dei sindaci che dice “no” alla bocciatura del by-pass per scongiurare la chiusura per tre mesi del ponte di San Benedetto e che appoggia la richiesta di chiarimenti inviata dal primo cittadino Roberto Lasagna all’amministrazione di Palazzo di Bagno. Subito erano arrivate le sottoscrizioni dei sindaci di Bagnolo, Quistello e Pegognaga e ieri si sono aggiunte quelle dei primi cittadini di Ostiglia, Magnacavallo, Poggio Rusco, San Giovanni, San Giacomo, Moglia, Sermide e Felonica e Borgo Mantovano; una richiesta compatta di maggiori chiarimenti sia sul progetto su cui si sono pronunciati gli esperti nominati dalla Provincia ma anche sulle motivazioni che hanno spinto gli stessi esperti a dare il parere e, infine, sulla mancanza di un parere richiesto ad Aipo. Richiesta compatta che arriva da amministrazioni di colore diverso, a dimostrazione di come la vicenda vada oltre gli schieramenti politici e sia sentita con preoccupazione dal territorio.
Nel frattempo, nella giornata di ieri, il comitato “Vogliamo il Ponte” ha risposto a una lettera arrivata dall’area lavori pubblici e trasporti di Palazzo di Bagno: in essa gli esponenti del comitato oltre a ribadire – come prevedibile – il no alla chiusura per tre mesi, chiedono alla Provincia di partecipare a un’assemblea pubblica in cui verrà illustrata la situazione aggiungendo anche alcune considerazioni. Accanto alle perplessità sul rispetto dei tempi e sul fatto che «si poteva studiare una soluzione alternativa per non isolare il territorio», gli esponenti di “Vogliamo il Ponte” si chiedono se «in una valutazione dei costi dell’opera si è tenuto conto che l’attuale situazione comporta al territorio una perdita annua di 30 milioni di euro e che la chiusura totale si stima porti una perdita ulteriore 1,3 milioni di euro mensili circa (stime fatte da Confindustria e
associazioni di categoria), e se in chiave di sicurezza si è tenuto conto di come ambulanze, vigili del fuoco e forze dell’ordine in caso di necessità da Mantova possano arrivare tempestivamente nel Basso Mantovano: dovranno fare l’autostrada o una strada d’argine esempio Borgoforte?». La situazione è dunque estremamente tesa anche perchè, data la perentorietà del parere espresso dagli esperti – non esistono le condizioni di sicurezza per realizzare il by-pass – difficilmente ci saranno ripensamenti.