SAN GIORGIO BIGARELLO – L’aumento della tassa sui rifiuti ha innescato forti critiche da parte delle minoranze consiliari di San Giorgio Bigarello.
Tutto nasce dai nuovi principi contabili introdotti da Arera, l’autorità che regola a livello nazionale le tariffe dei servizi pubblici, che prevedono la diversa compilazione dei piani finanziari per la gestione dei costi relativi al servizio. Questo aspetto, unitamente all’aumento dei prezzi dello smaltimento dei rifiuti presso i centri di riciclaggio, porterà ad un aumento medio delle tariffe di circa il 15% per i cittadini. «Un piano che non ci convince, soprattutto perché ricadrà come sempre sugli utenti, ragione per la quale ho votato contrariamente alle nuove tariffe di Tari proposte durante il Consiglio di mercoledì scorso, dal momento che erano rincarate del 22% rispetto a quelle attualmente in vigore approvate nel marzo del 2019 – ha dichiarato il consigliere dei 5 Stelle Paolo Bordini -. Nella stessa seduta ci siamo visti costretti a ritirare quattro nostri emendamenti aventi ad oggetto la modifica del “regolamento di gestione dei rifiuti urbani sull’intero territorio comunale” e due proposte di integrazione al “regolamento per la disciplina del corrispettivo per i rifiuti in luogo della tari”. Questo perché la modifica di un regolamento comunale necessita solitamente di una approfondita discussione nella Commissione preposta, che però non è stata convocata nei giorni che hanno preceduto il consiglio». Bordini si è così reso disponibile a ritirare gli emendamenti dopo la promessa da parte della maggioranza che vengano discussi nella Commissione alla presenza degli incaricati di Mantova Ambiente e con la volontà di trovare la formula più funzionale e nei tempi più stretti. Per quanto riguarda il conferimento di rifiuti vegetali da avviare al compostaggio, il consigliere pentastellato l’ha definita «un’omissione che potrebbe innescare interpretazioni non corrette da parte dei cittadini». Le proposte di integrazione del regolamento per la “disciplina del corrispettivo per i rifiuti in luogo della Tari” si basavano sulle richieste raccolte nel mondo produttivo locale, delle partite Iva e dei liberi professionisti alle prese con la crisi economica che da dieci anni a questa parte imperversa su scala nazionale e che con la pandemia si è amplificata, cosa che li ha costretti a riorganizzare le rispettive attività lavorative all’interno delle abitazioni civili. «Per venire incontro alle loro esigenze ho proposto di aggiungere un punto alle esenzioni al pagamento della Tari per i liberi professionisti nella misura del 30%, così come ho sollecitato la riduzione della Tari alle partite Iva e alle imprese che riutilizzano i propri rifiuti».
Matteo Vincenzi