Sospensione treno Mn-Milano delle 13: 30, è polemica tra i sindaci e Trenord

OLGIO PO – La questione del treno delle 13.30 da Mantova per Castellucchio, Marcaria e Bozzolo si tinge di giallo: nella giornata di ieri avevamo dato conto della lettera che i sindaci dei tre comuni avevano inviato all’assessore regionale  Claudia Terzi e a Trenord chiedendo che venisse ripristinata la corsa soppressa; ieri – a stretto giro di posta – è arrivata la comunicazione di Trenord che il treno non era mai stato soppresso e che la sua mancata presenza nell’orario ufficiale fosse dovuta a un disguido poi risolto; a seguire l’interrogazione presentata in consiglio regionale da  Antonella Forattini del Pd ma anche la replica della collega della Lega Alessandra Cappellari che parla di «sindaci male informati».
Sindaci che, nella giornata di mercoledì, come ci ha spiegato il primo cittadino  Romano Monicelli, avevano raccolto diverse segnalazioni da parte di cittadini e studenti e verificata l’effettiva assenza della corsa nell’orario. Ieri però è arrivata la replica di Trenord: il treno c’è e la sua mancata presenza sul sito o sull’app di Trenord era dovuta a un disguido poi risolto. La notizia era nel frattempo arrivata fino a Milano e ieri c’è stata l’interrogazione presentata da Antonella Forattini ma anche la piccata replica di Alessandra Cappellari: «Il treno c’è, non è stato affatto soppresso; anzi circola regolarmente. I sindaci sono male informati – ha dichiarato – Mi sono attivata personalmente presso Trenord che non solo mi ha confermato che il treno continua a percorrere la tratta nell’orario contestato, ma addirittura mi ha mandato delle foto che documentano che il servizio non è stato affatto abolito. Spiace constatare che qualche sindaco scriva lettere senza verifica». Poche ore prima il sindaco di Castellucchio Romano Monicelli aveva però provato a spegnere sul nascere qualsivoglia polemica affermando che «abbiamo verificato l’assenza del treno dall’orario. Se però questo disguido è stato risolto ne siamo ben felici: non volevamo accusare nessuno ma sincerarci che eventuali problemi trovassero pronta soluzione».