MANTOVA Seconda amichevole per il Mantova. Archiviato il 6-0 rifilato all’Atletico Castegnato, i biancorossi tornano in campo questo pomeriggio (ore 17) a Veronello contro la Clivense. La partita si disputerà a porte chiuse per motivi di ordine pubblico. Servirà ad affinare l’intesa tra i calciatori e ingannare l’attesa della prima di campionato (il 3 o forse il 10 settembre).
Come il Castegnato, anche la Clivense è una squadra neopromossa in D. Fondata nell’estate 2021 sulle ceneri del Chievo, si è guadagnata nella scorsa stagione l’ approdo in quarta serie. Al timone della società due bandiere del Chievo: Sergio Pellissier presidente ed Enzo Zanin vice. In panchina il confermato Riccardo Allegretti; nell’organico, tra gli altri, l’ex Mantova Dario Venitucci. Tre giorni fa la Clivense si è misurata con un’altra squadra di C, probabile rivale dell’Acm anche nella prossima stagione: l’Arzignano. È finita con un sofferto 1-0 per i vicentini.
Dunque, quello odierno sembra un altro bel banco di prova per il Mantova. Dal test col Castegnato sono emersi parecchi spunti incoraggianti, sia a livello di gioco che di singoli. È piaciuto il piglio aggressivo mostrato dalla squadra fin dai primi minuti; l’avanzamento palla a terra con scambi rapidi; i movimenti senza palla di alcuni giocatori. Tutto ovviamente va migliorato e perfezionato (qualche amnesia difensiva, qualche leziosità di troppo in avanti), ma guai se così non fosse. L’importante è che il gruppo segua Possanzini, cosa che finora, a quanto pare, sta avvenendo senza intoppi. E poi si cominciano ad apprezzare le qualità dei singoli: ragazzi esperti come Burrai e Muroni hanno già lasciato la loro impronta a centrocampo; Monachello sprigiona voglia a mille di tornare protagonista; giovani come Fiori, Wieser, Debenedetti ambiscono a ritagliarsi presto un ruolo di primo piano. Naturalmente trattasi di impressioni, che le partite successive sono chiamate a confermare o smentire.
Ad assistere al match con la Clivense ci sarà anche il presidente Filippo Piccoli, fresco di acquisizione delle quote di Maurizio Setti, che lo ha portato ad impossessarsi del 93% del club. L’entusiasmo di Piccoli, espresso anche nella conferenza stampa di lunedì sul tema societario, è contagioso e può costituire davvero la marcia in più. L’ambiente è carico come non accadeva da svariati anni, e questo non può che far bene – a patto che questa euforia si mantenga nei limiti e non sfoci nella presunzione. Il resto toccherà ai giocatori e all’allenatore, chiamati a regalare successi a una piazza da troppo tempo abituata a ingoiare bocconi amari. Ci sarà tempo e modo di tornare sull’argomento, con elementi più probanti rispetto a quelli in possesso in questo inizio agosto. Sotto dunque con la Clivense: la casa biancorossa è tutta da edificare, per ora siamo ancora alle fondamenta.