Calcio Serie C – Pecchini: “Mantova, dalla rinascita al capolavoro”

MANTOVA «Nell’anno delle Olimpiadi, il Mantova si è preso la sua medaglia più bella». Gianluca Pecchini non rinuncia alle amate metafore per riassumere la trionfale stagione dei biancorossi. Lo storico direttore generale della Nazionale Cantanti è anche l’unico socio (oltretutto mantovano) rimasto accanto a Filippo Piccoli nella compagine di viale Te, sia pur con una percentuale risicata (1,5% delle quote). Non solo: fu lui a dare il là alla rifondazione del Mantova dopo il fallimento nell’estate 2017. Le fondamenta dell’attuale società vennero messe in quella occasione. «È così – commenta Pecchini – . In quella estate calcisticamente tragica, piantammo le basi per la rinascita del Mantova. Con la gestione di Maurizio Setti e la presidenza di Ettore Masiello, queste basi si sono consolidate, garantendo alla società anni di stabilità economica. Il resto è merito di Filippo Piccoli, che ha compiuto un autentico capolavoro. Una “Gioconda”». Pecchini definisce così l’attuale presidente biancorosso: «Uomo deciso, grande imprenditore, innamorato del calcio. Con competenza, intuito e capacità ha saputo scegliere gli uomini giusti. Tra questi ci sono Possanzini e Botturi. Del primo sentivo parlare benissimo ai tempi in cui era vice di De Zerbi al Sassuolo (per ragioni professionali Pecchini segue spesso la squadra emiliana, ndr). Quanto a Botturi, penso che nelle scelte, nella preparazione, nello stile, e ovviamente nei risultati, ha dimostrato di avere tutti i crismi per diventare uno dei migliori direttori sportivi in circolazione. Direi un nuovo Marotta. Fa bene Piccoli a blindarlo assieme a Possanzini». Un’altra componente fondamentale è stata il tifo: «Il grande amore dei mantovani per questa squadra ha prodotto un’energia atomica – commenta Pecchini – . Insomma, tutti i tasselli si sono intrecciati alla perfezione». E il futuro di Pecchini? «Anche se quest’anno non sono mai riuscito a seguire dal vivo la squadra, la mia passione per il Mantova è sempre viva e non verrà mai meno. Io rimango a disposizione. Nel frattempo, estendo i miei complimenti a Piccoli e a tutti i protagonisti della magnifica cavalcata. Il Mantova ha raggiunto la ribalta che meritava».