Ciclismo – Edoardo Affini scatta sui rulli: “Tokyo 2021? Ci faccio un pensierino”

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Edoardo Affini corre per la Mitchelton-Scott

MANTOVA «Giusto spostare al 2021 sia le Olimpiadi che le Paraolimpiadi. Sarebbe stato a mio avviso inopportuno allestire una manifestazione di questa portata e di questo rilievo sportivo all’indomani di quanto sta avvenendo».
Anche il ciclista professionista Edoardo Affini si dichiara concorde con la decisione assunta dal Cio di rinviare al prossimo anno i Giochi di Tokyo. «Rimandare le Olimpiadi – prosegue il campione mantovano – vuole essere anche un gesto di rispetto della salute dell’enorme numero di atleti e di persone che normalmente sono presenti sui campi di gara durante questi appuntamenti».
 Anche alla luce di questo spostamento, con un anno di esperienza in più, un pensierino ai Giochi di Tokyo lo stai facendo?
«Da atleta rispondo sì, ovviamente. Devo però essere realista e, viste le norme esistenti, ben poche sarebbero le chance di essere convocato dal commissario tecnico. La prova a cronometro, infatti, dovrà essere affrontata da due dei cinque atleti che si misureranno nella prova su strada e in virtù delle caratteristiche tecniche del tracciato olimpico, le maggiori opportunità di essere schierati sulla linea di partenza di entrambe le prove saranno riservate agli scalatori».
 In questo momento in cui tutto lo sport è fermo, come stai vivendo la situazione?
«Sono a casa come tutte le altre persone. La scorsa settimana ho praticamente riposato allenandomi una sola ora al giorno sui rulli. Per fortuna dispongo di una stanza libera che ho predisposta appunto con rulli e attrezzi vari, tipo palestra, per fare allenamento. Lavorare sui rulli non è la medesima cosa che allenarsi su strada, ma è giusto in questo momento restare in casa per evitare il diffondersi del virus».
 Si parla di una possibile ripresa dell’attività agonistica a inizio giugno: in tal senso tu che segnali hai?
«Al momento non vi sono elementi che mi facciano pensare ad una ripresa dell’attività agonistica in tempi brevi. Di certo credo vi sia la necessità che prima di tornare in sella per gareggiare, fosse anche in giugno, si possa disporre di un tempo adeguato per effettuare la preparazione atletica».