Motorally – Diego Marchesini re del Lamas Rally: “Incredibile vincere tra sabbia e dune”

GUIDIZZOLO Grande vittoria per il mantovano Diego Marchesini al Lamas Rally, svoltosi in Marocco dal 24 al 30 marzo. Il pilota del team italiano Energia e Sorrisi, sulla sua Kove 450, si è imposto nella “sei giorni” nordafricana di motorally, riuscendo nell’impresa che aveva sfiorato qualche tempo fa in Algeria, dove arrivò secondo. «Lo sport che pratico è di livello internazionale – racconta Diego, mantovano di Guidizzolo – dove c’è gente proveniente da tutta Europa. La gara si chiama Lamas Rally e la formula è roadbook o gps: un evento di orientamento e costanza, ispirato ai grandi valori dei rally leggendari come avventura, competizione e scoperta. L’inizio non è stato dei migliori, vista la tempesta di sabbia che ci ha costretti a rimanere fermi per 24 ore all’aeroporto di Casablanca. Siamo partiti il 23 nel tardo pomeriggio, per arrivare il 24 a Errachidia, tappa di partenza, alle 18. Da lì sono stati sei giorni di gara con 300-350 km al giorno di fuoristrada e percorsi itineranti. Ho attraversato il deserto marocchino, dai suoi altopiani alle dune, passando per fiumi, Fesh Fesh (sabbia del deserto finissima e insidiosa, ndr), hamada veloci (aree rocciose), erg impegnativi e sentieri battuti. Ogni tappa prevede settori selettivi dove rispettare i limiti e superare i waypoint obbligatori entro il tempo limite per evitare penalità, utilizzando per l’appunto sia il Roadbook che il Gps». Davvero un’impresa la sua: «Arrivare primo è stata una grossa soddisfazione – dice emozionato – Soprattutto con una moto nuova, la Kove 450 rally, la prima in assoluto in Italia. Non mi aspettavo proprio di vincere, anche se pratico questo sport oramai da 15 anni. Però questa volta ce l’ho fatta e dedico la vittoria alla squadra e soprattutto alla mia compagna Laura, che è parte attiva della mia vita. Mi aiuta sempre con la logistica e la preparazione di vestiti, cibi e allestimento moto. Il resto ce lo metto io, nel senso che la preparazione richiede mesi perché bisogna allenare mente e corpo. Queste non sono gare di velocità pura, ma di resistenza e serenità mentale, perché per otto ore bisogna prendere continue decisioni ad alta velocità». Neanche il tempo di rifiatare che è già tempo di tornare in sella: «Domenica ho il rally del Garda, poi affronterò, a fine maggio, il Sardegna Legend Rally. Posso ritenermi soddisfatto perché sono anni che vado in Nord Africa. Mi sento come a casa e ho quella serenità mentale che mi agevola: non mi avvantaggia, però mi fa stare bene e ragionare lucidamente. Questo sport è bello perché non si portano solo… le ruote in piccoli villaggi, bensì anche aiuti umanitari dove è richiesto, come ad esempio in scuole e ospedali. Cerchiamo di aiutare la gente nel nostro piccolo e con il massimo della volontà».