VIADANA Era il 18 maggio del 2002 quando, a Rovigo, l’Arix Viadana vinceva il suo primo e unico scudetto battendo in finale, per 19 a 12, il Calvisano. A guidare quella squadra, rimasta nella storia dello sport mantovano, c’era Franco Bernini, in campo invece Victor Jimenez, oggi vice di coach Marcato nel Petrarca Padova, l’avversario dei gialloneri nella finalissima in programma domenica 2 giugno allo stadio Lanfranchi di Parma. Sono passati 22 anni da quello storico trionfo e il club giallonero in seguito ha disputato altre tre finali, ma non è più riuscito a portare il titolo tricolore in riva al Po. E’ tempo di aggiornare la storia. «Sarebbe bellissimo – afferma il condottiero della mitica squadra del 2002 – sono passati tanti anni, ma quelle emozioni rimangono impresse nella memoria di tutti noi. Passa il tempo, ma non si esauriscono. E’ stata un’esperienza indimenticabile. Sarebbe fantastico se il Viadana vincesse il suo secondo scudetto, io farò un gran tifo». «Ma attenzione al Petrarca – avverte Bernini – è squadra esperta, più abituata a giocare queste partite secche». La finale si giocherà a casa di Bernini, parmense doc, oggi “guardiano” dei campi di Moletolo. A ripercorrere la trionfale cavalcata del 2002 gli si rompe la voce dall’emozione. «Nella finale di Rovigo contro il Calvisano – rammenta il coach – c’erano tantissimi tifosi del Viadana, si giocò in un ambiente bellissimo. E quella vittoria fu il coronamento di un percorso straordinario. Ma la vera finale, se vogliamo dire così, fu la sfida precedente con la Benetton Treviso. Allora la semifinale si giocava andata e ritorno: perdemmo la prima in Veneto, 29-6, ma fummo poi fantastici a ribaltare la situazione vincendo 31-14 allo Zaffanella. Fu, quella, un’impresa leggendaria».
Il “suo” Arix Viadana, l’abbiamo detto, è entrato di diritto nella storia dello sport mantovano. Questo, secondo Bernini, può rinverdirne i fasti? «Ho visto in azione la squadra diverse volte quest’anno – risponde Franco – ritengo sia quella che ha espresso il miglior rugby del campionato. Ha un gruppo di qualità, ben guidato dallo staff tecnico. Nella mia carriera ho avuto il piacere di allenare Gilberto Pavan, è molto preparato. Divertirsi e far divertire è la sua filosofia, che si è rivelata pure vincente. Ora c’è l’ultimo ostacolo, la finale col Petrarca, che non ha certo bisogno di presentazioni. In una gara secca tutto può accadere. E comunque, se proprio non si fosse capito, io farò il tifo per il Viadana».