Tennis tavolo A1 femminile – Brunetti a caccia del 17° scudetto

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CASTEL GOFFREDO Stasera al PalaMazzi di Castel Goffredo (ore 19) va in scena il terzo round della finale scudetto tra le beniamine di casa della Brunetti e la Teco Corte Auto Cortemaggiore. Avanti 2-0 nella serie al meglio delle cinque partite, e avendo terminato la regular season al comando, alle castellane può bastare anche il pareggio per conquistare il quarto scudetto consecutivo, 17° complessivo.
Tutto è pronto per la grande festa, ma coach  Alfonso Laghezza tiene giustamente alta la tensione. «Cortemaggiore – afferma – è una buona squadra e in casa sua ci ha provato, come del resto aveva fatto qui da noi, forse ancora con maggiore determinazione. Siamo riusciti a tenere testa e a prevalere nei momenti decisivi, in particolar modo nel match fra Li Xiang e Renata Strbikova, che, secondo me, è stato quello determinante per l’esito finale. Chiara Colantoni non ha giocato benissimo contro Barani, anche lei era un po’ agitata, però fra le due c’è ancora un buon divario tecnico e di esperienza ed è venuto fuori a nostro favore. Il risultato, seppur tirato nei set, è stato giusto. Chiara contro la ceca non ha impattato bene la partita nei primi due set, poi nel terzo ha iniziato a capire come servire e come rispondere ed è andata meglio. Il quarto set, che ha perso ai vantaggi, avrebbe potuto girare diversamente. Loan contro Farladanska è stata in vantaggio e poi non ce l’ha fatta a reggere mentalmente, soprattuto nel finale del quarto parziale e nel quinto. Questo è ancora un po’ il suo handicap, ne è consapevole e fa parte del percorso di crescita, dopo tutto ha solo 21 anni. Quando è uscita dal campo, al termine della gara, ho capito che nell’eventuale ultimo singolare avrei schierato Tian Jing, che mi avrebbe garantito più sicurezza».
«Ora ci attende gara-3 e punteremo a vincere – conclude Laghezza – non dovremo andare in campo facendo calcoli, per arrivare al pareggio. Dal punto di vista psicologico siamo più tranquilli e quindi potremo anche giocare meglio. Nelle prime due partite c’è stata pressione, soprattutto sulla nostra cinese, che sapeva di essere l’ago della bilancia».