La denuncia di Gioventù Nazionale (Fd’I): “Mantova ha il record di ragazzi che non lavorano e non studiano”

MANTOVA – «Da tempo denunciamo l’allarmante situazione dei Neither in Employment or in Education or Training (Neet) e proprio nei giorni scorsi sono stati pubblicati sulla Voce di Mantova i dati relativi alla nostra provincia, dai quali emerge come 10 ragazzi su 100 nel capoluogo (che salgono a 11 nella provincia) facciano parte di questa categoria, conferendo a Mantova il triste primato a livello regionale. Dati che tuttavia non ci meravgliano, figli anche dell’azione fallimentare della politica provinciale: zero collegamenti tra istruzione, formazione e mondo del lavoro, con annessi disagi sia per i ragazzi che per il comparto economico; infrastrutture inesistenti o fatiscenti; gran parte della provincia, principalmente la “bassa”, tagliata fuori dalle principali rotte commerciali; un tessuto industriale che arranca; una classe politica che amministra il territorio sulla quale preferiamo non esprimerci (salvo qualche virtuosa eccezione)». La riflessione è del referente provinciale di Gioventù Nazionale (Fd’I) Leonardo Minelli, intervenuto sul fenomeno degli individui che non sono impegnati nel ricevere un’istruzione o una formazione, non hanno un impiego nè lo cercano, e non sono impegnati in altre attività assimilabili (esempio: tirocini o lavori domenstici). E che magari anzichè cercarsi un lavoretto preferiscono percepire redditi di cittadinanza o altri tipi di sussidi. «Riteniamo questi dati se possibile ancor più gravi di quelli legati alla disoccupazione giovanile, in quanto identificano ragazzi che hanno perso la speranza nel futuro, che non hanno stimoli per alzarsi dal letto la mattina. E i colpevoli, nazionali e locali, hanno un nome ben preciso, ovvero di chi da 10 anni governa questo Paese e da decenni la Provincia – prosegue Minelli -. Perciò ci sentiamo di rivolgere un appello a tutti gli amministratori che nei prossimi mesi saranno chiamati ad eleggere i nuovi organi provinciali: basta con chi non ha fatto nulla, basta con i soliti volti sinistri che si riciclano continuamente cambiando “brand”». (ma.vin)