Assalto alla sala slot di Casaloldo, arrestati i rapinatori col machete

CASALOLDO – Ciò che accadde quella mattina di fine marzo, in una sala giochi di Casaloldo, è ancora impresso nella mente di chi era lì e dei residenti del piccolo paese dell’Alto Mantovano. Due soggetti, dal volto coperto ed armati di machete, infatti, entrarono nella “Best Game” e, minacciando la dipendente, si fecero consegnare i soldi contanti in cassa: una cifra pari a 4.650 euro.
Una volta fuori, e con il bottino tra le mani, si diedero alla fuga, facendo perdere le proprie tracce, a bordo di una Lancia Y10. Sul posto intervennero gli agenti del comando dei carabinieri di Castel Goffredo ed i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Castiglione delle Stiviere. Nelle ore immediatamente successive al raid, gli uomini dell’Arma, con grande acume investigativo, erano già sulle orme dei fuggitivi. Dopo poco più di 24 ore, infatti, si è proceduto col primo fermo, di indiziato di delitto, a carico del 58enne pregiudicato Giuseppe Ferrante residente a Canneto sull’Oglio, poiché ritenuto responsabile, in ipotesi accusatoria, del reato di rapina in concorso.
Durante la perquisizione domiciliare è stato rinvenuta e sequestrata la somma di 2.200 euro, probabile provento del raid messo a segno alla sala giochi, nonché gli abiti indossati dal soggetto per compiere il colpo ed anche il machete utilizzato per consumare la rapina. E nel fine settimana appena trascorso, poi, gli uomini delle forze dell’ordine hanno chiuso il cerchio: sono risaliti anche all’altro malvivente protagonista del furto. In manette un albanese 25enne residente ad Asola, destinatario della misura cautelare della custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari di Mantova su proposta della procura virgiliana, e individuato dopo prolungata attività investigativa come complice e responsabile, sempre in ipotesi accusatoria, della rapina di Casaloldo del 31 marzo scorso. L’arrestato, espletate le formalità di rito, è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria nella casa circondariale di via Poma.