Battaglia annunciata su affidi alle coppie arcobaleno

MANTOVA Non sembrerebbe un problema cogente da risolvere a Mantova, dato che all’anagrafe cittadina a tutt’oggi non risultano richieste di iscrizioni di figli adottati da coppie omogenitoriali, ma il tema è comunque all’attenzione del Comune, anche come riverbero di un acceso dibattito a livello nazionale.
Proprio domani il consiglio di via Roma entrerà nel vivo con una raffica di mozioni e ordini del giorno mirate appunto a prendere una posizione. Un fuoco incrociato nel quale centrodestra e centrosinistra contrapporranno le note posizioni. Nell’ordine, aprirà la discussione la mozione dei consiglieri di Forza Italia, Lega e Mantova ideale a sostegno delle “maternità difficili” per limitare il numero di interruzioni volontarie di gravidanza dettate dalla ragioni di povertà. A questa si contrappone quella dei consiglieri Pd e lista Gialla sulle misure a sostegno della maternità e genitorialità attraverso il rafforzamento delle attività consultoriali. «Ma che senso ha questa mozione – tuona Pier Luigi Baschieri (Fi) –, dato che Mantova ha il numero più alto di consultori in Lombardia, in rapporto agli abitanti?».
Ma il fuoco alle polveri avrà la massima detonazione sull’ordine del giorno di maggioranza, sottoscritto però anche dall’ambientalista Costani e dalla Bertellini del gruppo misto, mirato alle registrazioni anagrafiche dei figli di coppie omogenitoriali indicando entrambi i genitori.
Qui sarà forte l’opposizione della Lega che annuncia una contro-mozione, non ancora però inserita all’ordine del giorno dei lavori di domani. Per la maggioranza «nell’ordinamento italiano lo status filiationis è elemento costitutivo dell’identità personale protetta dall’articolo 2 della Costituzione. Già da tempo è stato ritenuto che l’ambito di operatività e quindi diriconoscimento e tutela costituzionale dell’articolo 2 si estenda anche alla fattispecie della famiglia di fatto e a quella composta da persone dello stesso sesso». E nonostante la legge 40/2004, che va a esclusione della procreazione assistita a coppie dello stesso sesso, nulla, dice il centrosinistra, nulla escluderebbe che tale norma si debba applicare ai figli nati medicalmente all’estero. Da qui la richiesta di impegnare il sindaco per un’azione su parlamento e governo a colmare questo vuoto legislativo.
Ma per la Lega tutto ciò è inaccettabile. Ed è lo stesso segretario cittadino Cristian Pasolini a rendere conto: «Il tema è già stato diretto dalla Corte di cassazione e da una recente presa di posizione del ministro Piantedosi che evidenziano come il diritto alla registrazione anagrafica è cosa ben diversa da un diritto del minore. La stessa Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto i ricorsi dei genitori arcobaleno».