Caritas di Mantova: “La nuova povertà è il sovraindebitamento”

MANTOVA –  E’ una realtà complessa quella che emerge dal report “La speranza si fa strada” di Caritas diocesana, grazie ai dati raccolti dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse della Diocesi di Mantova, illustrato dal direttore Caritas Matteo Amati, dal direttore di Casa San Simone Davide Boldrini e dall’assessore comunale Andrea Caprini.
La situazione generale ha, naturalmente, risentito dell’emergenza sanitaria e dei mesi di lockdown, pertanto anche i servizi erogati dall’ente mantovano sono stati adattati al nuovo contesto: alcuni centri d’ascolto sono stati temporaneamente chiusi, i colloqui fissati telefonicamente, la presenza dei preziosi volontari più “maturi” è obbligatoriamente diminuita. Ma il lavoro di Caritas non si mai fermato. Nel 2020 la rete dei centri di ascolto della Diocesi di Mantova ha incontrato 3462 tra persone e famiglie, registrando una diminuzione del 14% rispetto al 2019, dovuta alle misure di contenimento causate dalla pandemia. Sono 719 i nuovi casi segnalati, di cui 399 a Mantova. Nel complesso i richiedenti aiuto sono per il 31% cittadini italiani. Tra le persone che si rivolgono a Caritas la maggior parte afferisce al distretto di Mantova, tra i cittadini stranieri più numerosi risultano quelli del Marocco. L’età media supera di poco i 34 anni. In generale l’età media degli italiani bisognosi è più alta rispetto a quella degli stranieri e si tratta di persone che più spesso vivono sole, rispetto ai cittadini stranieri, sovente collocati in un nucleo di parenti o conoscenti. Oltre 10.700 sono le persone complessivamente raggiunte dai servizi della rete Caritas. La rete ha rilevato un incremento complessivo della richiesta di accesso ai bisogni alimentari, incrementata del 16% confronto all’anno precedente, andata attenuandosi poi nel corso del 2021. Importante anche l’aumento, circa dieci punti, delle condizioni di sovraindebitamento delle famiglie. Nel corso del 2020 sono stati erogati aiuti per quasi 63.000 euro, dei quali circa 25.000 in progetti di microcredito sociale e 38.000 aiuti senza restituzione.
I quattro criteri attorno ai quali ricostruire nuovi legami e sviluppi sociali sono per Caritas fondati su precise azioni: curate, ossia integrare e connettere la comunità, sostenere, con iniziative di educazione mirate ai giovani, accompagnare, con servizi per le famiglie più fragili e promuovere, attraverso attività che possano formare e agevolare l’inserimento professionale.