Davanti a casa della ex con coltello e arnesi da scasso. Il 55enne si giustifica: volevo solo sentire la sua voce. Il giudice lo lascia in carcere

MANTOVA  “Ma quale agguato. Stavo origliando solo perché avevo nostalgia della sua voce ”. Si è difeso così davanti al giudice che ne ha convalidato l’arresto il 55enne bloccato dalla Polizia sotto casa della ex nei giorni scorsi. Due anni di convivenza finiti male soprattutto per lui, e poco più di un mese fa la denuncia per stalking per la quale è stato sotto posto a un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna con l’ap – plicazione del braccialetto elettronico. Non ci sarebbero stati però messaggi minacciosi o pedinamenti: solo mazzi di fiori con i quali il 55enne cercava di riconquistare la donna, e forse qualche fiore di troppo ha portato alla querela per stalking. Quanto agli arnesi da scasso, il 55enne ha spiegato che gli servivano per entrare nella cabina dell’Enel vicino alla Favorita, Da quando è stato lasciato non avrebbe un posto dove andare e quella cabina sarebbe il suo riparo dal freddo. Il suo difensore, avvocato Francesco Ruggenini ha ottenuto un rinvio a gennaio per il processo. Fino ad allora il 55enne avrà come fissa dimora la casa circondariale di via Poma. (