È assalto alla diligenza dei Fratelli d’Italia, verso il carro dei vincitori

MANTOVA – Storia già vista in politica: ad ogni positivo risultato elettorale c’è sempre il rituale salto sul carro del vincitore. Né poteva mancare anche a livello locale dopo il recente risultato elettorale nelle amministrative – peraltro annunciato – un contraccolpo fra i rappresentanti delle forze politiche del centrodestra che hanno registrato un vistoso dietrofront nel gradimento dei partiti già maggiori (Lega e Forza Italia) a tutto pro di Fratelli d’Italia.
Come lo hanno vissuto gli azzurri e i verdi questo colpo di reni dei tricolori? Segnali già se ne erano manifestati nei mesi scorsi, quando alcune personalità istituzionali avevano ufficializzato il passaggio nelle fila del partito di Giorgia Meloni. Parlino le iscrizioni al partito di Davide Nicchio, il vicesindaco di Roncoferraro; di Germano Bignotti sindaco di Solferino; o di Arnaldo Marchetti, sindaco di Magnacavallo. Ma la lista dei transfughi non si ferma qui.
Fermo restando, come avvertono in Fd’I, che ogni nuova proposta passerà il vaglio del partito, «ben aperto a tutti, ma non ai trasformisti», ma nella ferma condizione di una condivisione dei valori della nuova destra, altre eminenti personalità del centrodestra stanno bussando alla porta per passare dagli azzurri in drastica flessione o dai leghisti in recessione, all’indirizzo meloniano. In testa, ci dicono, l’ex sindaco di Mantova Nicola Sodano, che al momento mantiene tuttavia la posizione di coordinatore cittadino di Forza Italia. Con lui però anche il sindaco di Commessaggio Alessandro Sarasini, con i colleghi Matteo Zilocchi di Pegognaga e Nicola Ficicchia, primo cittadino di Canneto sull’Oglio.
Ma la lista è lunga. Anche Stefano Nuvolari, fra gli esponenti di punta della Forza Italia cittadina è dato in predicato per accorparsi a Fd’I, e altrettanto dicasi per Andrea Gorgati, capogruppo leghista in Comune. Altri leghisti, senza entrare in dettaglio, ci vengono segnalati sia nell’alto mantovano sia nel viadanese, pronti a votarsi per la causa meloniana che, per la logica dei “vasi comunicanti” ha drenato le linfe dei suoi partner.