Ecosistema, Mantova scivola in fondo alla Top 10

MANTOVA Giù dal podio e in fondo alla Top Ten, ma Mantova resta comunque la città più verde della Lombardia. È quanto risulta dall’ultima edizione del Rapporto Ecosistema Urbano pubblicato ieri dal Sole 24 Ore, che riporta la classifica dei capoluoghi di provincia italiani stilata sui risultati dell’indagine condotta da Legambiente e Ambiente Italia su dati rilevati nel 2021. La Top Ten è tutta al Nord, con un’unica eccezione che riguarda una città calabrese, Cosenza, che si piazza al quinto posto. Nell’ordine: Bolzano (parametro finale 79,018), Trento, Belluno, Reggio Emilia, Cosenza, Treviso, Pordenone, Forlì, La Spezia, Mantova con un parametro finale di 67.276. A fare classifica per Mantova sono le piste ciclabili, la scarsa dispersione nella rete idrica, e la raccolta differenziata dei rifiuti. Le note dolenti arrivano soprattutto dalla cronica cattiva qualità dell’aria, Pm10 in testa. Il rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e Ambiente Italia si basa su 18 parametri raggruppati in 5 macroaree (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente). Per la macroarea relativa alla qualità dell’aria i parametri vengono calcolati sulla concentrazione media di biossido di azoto, ozono, e Pm10, che vedono Mantova rispettivamente nella posizione 54, 76 e 89. I parametri dell’acqua sono calcolati su consumi idrici, dispersione della rete idrica, efficienza della depurazione, le posizioni di Mantova sono rispettivamente 99esima, terza e 21esima. Capitolo ambiente: qui i parametri vengono calcolato su alberi sul suolo pubblico ogni 100 abitanti, dove Mantova è al nono posto; isole pedonali (49°), solare pubblico (63°), uso efficiente del suolo (44°), verde urbano (30°). Per la mobilità sono stati calcolati i parametri sull’offerta di trasporto pubblico, dove Mantova è al 28° posto, passeggeri del trasporto pubblico (45°), poste ciclabili (4° posto), tasso di motorizzazione (53°), vittime della strada (65°). Infine i parametri sui rifiuti differenziati, dove Mantova è al sesto posto per la percentuale di frazioni recuperabili sul totale dei rifiuti urbani prodotti, e al 64° per la produzione annua pro capite di rifiuti urbani (chilogrammi per abitante).