Frassino, insurrezione contro gli abusivi

MANTOVA Serrature manomesse, abitazioni innalzate nei soli muti perimetrali e nelle coperture, ma poi abbandonate nella prima periferia, dove i piani di lottizzazione dei primi anni duemila promettevano sviluppo urbanistico. i tempi sono andati come sappiamo, e gli eventi pure. Nei fatti, come nel caso di Frassino, c’è un nuovo quartiere costituito da villette rimaste invendute che ad oggi si trova alla mercè di occupanti abusivi, con massimo disagio per gli altri residenti costretti a convivere con situazioni di massimo disagio. Talvolta di fastidio.
È il caso sintomatico dei caseggiati del piano di lottizzazione Tenca-Sforni, ormai ridotti a scheletri abitativi derubati di gronde, infissi, balconi e altre strutture murarie, ma occupati abusivamente dalla parte reietta della popolazione immigrata.
«È da mesi che riceviamo segnalazioni dai residenti del Frassine relativamente al degrado del quartiere e, in particolare, delle cattive frequentazioni presso il villaggio fantasma del piano edilizio abortito Tenca-Forni – denuncia il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri –. Uno dei tanti piani attuativi voluto dal centrosinistra e abortiti a causa della scarsa sostenibilità economica finanziaria degli investitori e di un mercato immobiliare crollato negli ultimi decenni. Adesso è tutto in mano a 8 liquidatori fallimentari che non riescono a trovare nemmeno un acquirente nonostante il prezzo a base d’asta sia crollato rispetto alle aspettative iniziali. In questa fase è necessario eliminare le occupazioni abusive in alcuni alloggi della zona per ristabilire la serenità tra i residenti che pochi mesi fa hanno raccolto 200 firme per presentare una petizione all’amministrazione comunale chiedendo a gran voce di ripristinare un decoro perduto. Auspico che l’assessore Rebecchi non nasconda la testa sotto la sabbia e raccolga l’istanza dei cittadini: intervenire tempestivamente per ristabilire l’ordine è prioritario».