Una 36enne finisce al Poma con ferite da forbici. Aggressione o autolesionismo? Indaga la Polizia

MANTOVA Nella serata di ieri gli Agenti della Squadra “Volante” sono intervenuti d’urgenza a Formigosa a seguito di una richiesta pervenuta alla Centrale Operativa della Questura da parte del Personale Sanitario del “118” che stava soccorrendo una donna 36enne, con evidenti ferite alle braccia, ospite del BED & BREAKFAST ove costei nei giorni scorsi era stata protagonista di una violenta lite con il compagno, in occasione della quale la Polizia era già dovuta intervenire con forza per sedare il furioso litigio tra i due, entrambi mantovani e pregiudicati, già noti alle Forze dell’Ordine.

Gli uomini della “Volante”, giunti sul posto dell’intervento, non riuscivano a parlare immediatamente con la donna perché, a causa delle vistose ferite sulle braccia, doveva essere trasportata d’urgenza all’Ospedale Carlo Poma per le cure del caso; sul luogo dell’intervento, invece, era presente il fidanzato di costei, al quale gli Agenti della “Volante” chiedevano conto circa la dinamica dell’accaduto.

Costui riferiva di essersi allontanato per alcuni minuti dalla struttura per recarsi in tabaccheria e, durante il tragitto, aveva ricevuto alcuni messaggi assai allarmanti sul suo cellulare dalla compagna, e, per questo motivo, decideva di rientrare velocemente al B&B ove trovava la donna stesa sul divano, che respirava faticosamente, con il braccio ricoperto di sangue ed una forbice appoggiata su una sedia. L’uomo, quindi, dopo avere tamponato le ferite, aveva chiamato immediatamente i soccorsi.

Al termine delle cure la 36enne ferita riferiva, al contrario, la sua versione dei fatti agli Agenti della “Volante”, nel frattempo giunti al Pronto Soccorso, raccontando di avere avuto l’ennesima violenta lite con il proprio compagno per motivi economici e sentimentali, al termine della quale, in uno scatto d’ira provocato probabilmente dall’abuso di sostanze stupefacenti ed alcoliche, costui impugnava una forbice e la colpiva più volte alle braccia provocandole profondi tagli sull’avambraccio; successivamente, spaventato per le conseguenze del suo gesto, avrebbe chiamato i soccorsi.

Gli investigatori della Questura sono ora impegnati nelle delicate e complesse attività di indagine, anche con l’acquisizione dei messaggi memorizzati nei due telefoni cellulari, finalizzate a verificare la veridicità delle dichiarazioni di costoro, allo scopo di accertare le dinamiche di quanto accaduto.