Giubileo delle Forze Armate, il vescovo Busca: «Siate operatori di speranza»

21cf6b9f-4c47-4aaa-8e2f-7276c95db1ac-696x522

MANTOVA È iniziata nella Rotonda di San Lorenzo con la processione verso la Basilica di Sant’Andrea e si è conclusa con la venerazione dei Sacri Vasi la celebrazione del Precetto pasquale per le Forze Armate e dell’Ordine, inserito quest’anno nel Giubileo della Speranza. A presiedere l’Eucaristia, è stato il vescovo Marco Busca, che nell’omelia ha definito la speranza «l’antidoto alla disperazione e alla presunzione ingenua che tutto andrà bene». «Anche voi – ha detto Busca rivolgendosi ai presenti – avete assunto la postura del pellegrino. Camminare è il segno di chi ha una meta. La speranza è un’attesa responsabile e attiva, non è ottimismo, ma consapevolezza che ciò che si fa ha senso, produce frutti per la collettività». A ciascun corpo presente, il vescovo ha riconosciuto una “speranza professionale”. Dalla «ricerca di un ordine sociale più giusto» per Carabinieri e Polizia, al «rispetto del creato» per i Forestali, all’«equità fiscale» per la Guardia di Finanza. Per la Polizia penitenziaria la speranza è «trasformare la pena in redenzione», per i Vigili del Fuoco «accettare il rischio per ricostruire», per i volontari della Protezione Civile «la solidarietà attiva tra cittadini e istituzioni». Poi l’invito, nella cripta, a chiedere «la fede del centurione Longino» e la fedeltà alla propria missione: «Oggi celebriamo con voi per dirvi grazie. Siate operatori di speranza, educatori al rispetto e alla giustizia, perché ogni vita possa arrivare al traguardo della serietà».

newspaper-rec728