Infortuni sul lavoro: -12% nel 2023, morti bianche più che dimezzate

MANTOVA –  Da gennaio a dicembre del 2023 gli incidenti sul lavoro segnano una calo pari al -11,93%. Questo secondo quanto riscontrato dai dati dell’Inail analizzati dall’Ufficio Studi della Cisl. Infatti, a dicembre 2023, gli infortuni sono decrementati rispetto a dicembre 2022, passando da 352 a 294 con una calo di 58 casi pari al -16,48%. Il raffronto di gennaio-dicembre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 si registra una diminuzione di -664 casi: 5.566 infortuni a gennaio-dicembre 2022 rispetto ai 4.902 infortuni del 2023.
Se questo calo degli infortuni è un segnale positivo, resta che la media provinciale è comunque inferiore a quella regionale che fa segnare un calo degli infortuni del -16,59% e quella nazionale del -16,1%. Pertanto, a Mantova si registra una contrazione degli infortuni, ma questa è inferiore a quello regionale e nazionale. I dati Inail riportano il dato aggregato lombardo, dove si riscontra che nel settore “industria” gli infortuni sono aumentati passando da 27.997 nel 2022 a 28.471 nel 2023, così come nel settore “costruzioni” si contano 5.493 denunce a fronte di 5.296 nel 2022.
Nella riduzione generale del dato infortunistico è dovuto alla diminuzione delle denunce nel settore “sanità e assistenza sociale”: – 52,6% (7.034 infortuni nel 2023 e 14.844 denunce di infortunio nel 2022). «Purtroppo – commenta il segretario generale di Cisl Asse del Po, Dino Perboni – gli infortuni mortali sono un fatto che non cessa di colpire il mondo del lavoro mantovano: nel periodo gennaio-dicembre 2023 sono accaduti 7 infortuni mortali rispetto ai 16 del 2022. Dato non certo rassicurante, anche perché su 105° posizioni, della scala di misurazione dell’incidenza degli infortuni mortali per milione di occupati, Mantova occupa il 58° posto: su una popolazione lavorativa di 182.120 occupati l’incidenza del numero di infortuni mortali ogni milione di occupati è 32,9.
Le malattie professionali hanno registrato una crescita: 219 casi da gennaio-dicembre 2023 contro i 145 casi dello stesso periodo 2022 pari a +74 casi, per un incremento del +51% , viceversa il trend regionale è maggiore il calo pari al 17,9% e quello nazionale pari al 19,7%.
La denuncia di malattia è un dato che risente di una forte condizionalità, dovuta alle perduranti difficoltà di emersione. Comunque, i dati delle denunce di malattie professionali, così come degli infortuni, dimostrano ancora un’inadeguata attività di prevenzione sia sotto il profilo organizzativo e di gestione dei rischi specifici nelle aziende, sia rispetto a insufficienti controlli, in carenza di personale, da parte degli organi preposti. Nell’area della prevenzione le Ats lombarde stanno operando con il 35-40% in meno del personale rispetto agli organici necessari. L’operatività dell’Ispettorato del Lavoro, rispetto al maggior ruolo assegnato nei controlli, è ancora da attuarsi appieno per la mancanza di personale.
Come sindacato da tempo sollecitiamo le istituzioni, affinché vengano utilizzate le risorse destinate obbligatoriamente alla prevenzione, aumentando organici e attività di controllo e che vengano sviluppati percorsi formativi in materia di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro, in modalità congiunta, coinvolgendo anche il datore di lavoro e con l’utilizzo diffuso in azienda anche dei break formativi».