San Nicolò ribalta Mantova Hub: il piano di Catena ai minimi termini

MANTOVA –  Sono quasi 10mila metri di suolo che non potranno essere utilizzati, in quanto “non calpestabili”. Questa la rendicontazione resa dall’assessore all’urbanistica Andrea Murari in relazione alla modifica urbanistica e tipologica presentata nei giorni scorsi in commissione territorio. Una variante che farà del comparto di San Nicolò, porzione del progetto Boeri complessivo denominato “Mantova Hub” a Fiera Catena, un’area con destinazione sostanzialmente diversa rispetto a quanto ipotizzato nei piani originari.
L’area in questione è quella dei cinque capannoni ex militari costruiti in periodo bellico sul sedime dell’ex cimitero ebraico di San Nicolò, che la convenzione stipulata con le comunità ebraiche nazionali e locali ha ormai sancito come terreno “non calpestabile”.
È lo stesso assessore che spiega ai commissari come il tipo di modifica prende atto della tipologia dello standard come definita dalla soluzione progettuale definitiva con lavori già avanzati, elencando le funzioni tipologiche dei vari fabbricati presenti e precisando che la questione significativa è la suddivisione della parte interna tra verde pubblico e area cimiteriale ebraica, in conseguenza all’accordo con Ucei e rabbini loro referenti.
L’area cimiteriale a sud della Polveriera «sarà recintata e non calpestabile», Murari ammette altresì che il capannone per mercato coperto, originariamente previsto, è ora scomparso. «Le scelte sono state dovute agli accordi col mondo ebraico e relativi progettisti incaricati: si è deciso che la non interferenza col suolo fosse l’elemento principale, quindi il consolidamento delle pavimentazioni con micropali nel terreno non era più fattibile, non potendo così più prevedere il raddoppio dei piani, e dovendo quindi rinunciare ad alcune funzioni precedentemente previste a favore di funzioni più utili e urgenti, come quella di chimica verde. In futuro le funzioni potrebbero essere recuperate altrove come nella parte ora fatiscente dell’ex ceramica, dove sarebbe previsto lo studentato che, nel caso non venisse attuato, potrebbe diventare spazio mercatale».