MANTOVA Il tribunale del Riesame di Brescia, a suo tempo, aveva respinto la richiesta di concessione degli arresti domiciliari presentata dai legali di Roberto Michelini, il 76enne di San Benedetto Po accusato di aver ucciso con un colpo di pistola, il figlio della propria compagna, Fulvio Piavani. Lo scorso marzo in merito all’impugnazione del provvedimento di diniego alla revisione della misura cautelare presentato dai difensori del presunto omicida, gli avvocati Roberto Gozzi e Silvia Salvato, si era espressa la Cassazione. La Suprema Corte aveva infatti accolto il ricorso rinviando il tutto di nuovo a Brescia per l’emissione di un nuovo provvedimento. I giudici romani, avallando le indicazioni fornite dal procuratore generale circa l’insussistenza delle esigenze cautelari, aveva di fatto annullato l’istanza disposta in precedenza. La nuova disposizione doveva essere redatta entro il termine perentorio di trenta giorni. Solo martedì però si è tenuta la tanto attesa nuova udienza davanti al Tribunale del Riesame per l’emissione di questo secondo provvedimento. Accolta l’argomentazione della Cassazione, i giudici bresciani hanno quindi disposto la revisione della misura cautelare. Ieri il 76enne ha così potuto lasciare la casa circondariale di via Poma dove si trovava rinchiuso da subito dopo il delitto avvenuto nella notte tra il 14 ed il 15 ottobre scorso, facendo ritorno nella propria abitazione.