Venerdì cala il sipario su Risonanze ducali con l’ultimo appuntamento

MANTOVA Nel maggio di quest’anno la reggia dei Gonzaga apriva le sue porte per il primo appuntamento della rassegna musicale Risonanze ducali. Dopo otto concerti, l’iniziativa si chiuderà con il nono e ultimo appuntamento in programma venerdì 29 settembre, dal titolo “Mai voltarsi indietro” a cura dell’Associazione 4’33’’ ed eseguito dalla Lydian Sound Ensemble.

Agli appuntamenti della rassegna hanno partecipato oltre seicento persone. Tra momenti più sperimentali, legati alla musica jazz che incontra sonorità etniche, fino ai classici repertori monteverdiani, eseguiti proprio nei luoghi dove lo stesso compositore li concepì, la rassegna ha potuto godere di contributi di qualità, con il picco dell’esecuzione dei Madrigali di Claudio Monteverdi a cura del Maestro Sir John Eliot Gardiner, nello scorso giugno. Un piacevole aperitivo ha colorato questi appuntamenti con un tocco di convivialità, regalando un momento di socialità ai partecipanti nella magnifica cornice serale della reggia del Gonzaga. Un modo di ribadire che il museo è un’istituzione aperta ed è il cuore pulsante della vita culturale della città.

L’ultimo concerto è dunque previsto per venerdì 29 settembre alle ore 20.30, preceduto come di consueto dal welcome cocktail presso il Cortile d’Onore a partire dalle ore 19.30. Lo spettacolo è ideato dal compositore Riccardo Brazzale con il sottotitolo “Le Favole di Orfeo”. Si tratta di un concerto con composizioni originali da Monteverdi a Gluck, da Haydn fino ad arrivare a Malipiero, Casella e gli U2. Ripercorrendo il mito di Orfeo in musica attraverso i secoli, la musica jazz fa da collante e rigeneratore creativo di contemporaneità. Una voce recitante affidata ad Anna Zago con testi tratti da Cesare Pavese, Gesualdo Bufalino e Salman Rushdie, Virgilio, Ovidio, Poliziano, Rainer Maria Rilke, Jean Cocteau, Dino Buzzati, arricchisce lo spettacolo sottolineando l’evoluzione del mito in letteratura. È soprattutto nel ‘900 che la letteratura e la musica rileggono il mito di Orfeo alla luce delle nuove rivelazioni della psicanalisi, dei drammi borghesi e della lucida follia di chi forse si era deliberatamente voltato indietro.

La rassegna che si concluderà questo venerdì – afferma il direttore di Palazzo Ducale Stefano L’Occasoè stata un esperimento riuscito e bello. Il palazzo di sera, animato dal pubblico, mostra la magia delle sue sale amplificata dall’atmosfera rarefatta dell’imbrunire. La musica è sempre stata un elemento fondamentale della vita di corte e diversi membri della famiglia Gonzaga erano loro stessi musicisti per diletto: il duca Guglielmo naturalmente ma anche la stessa Isabella d’Este. Non posso pertanto che ringraziare la Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura per aver finanziato l’iniziativa e tutto lo staff di Palazzo Ducale per averla organizzata con impegno e professionalità, curandone i minimi dettagli. Non resta che auspicare di poter rinnovare l’iniziativa nel 2024”.