BRESCIA ll mezzosoprano bresciano Annalisa Stroppa è attesa sul palco del “suo” Teatro Grande di Brescia con un’opera che manca da dodici anni dal teatro: I Capuleti e i Montecchi di Vincenzo Bellini. Questo capolavoro è stato scelto come titolo inaugurale della Stagione Opera e Balletto 2024 e vede la direzione di Sebastiano Rolli e la regia di Andrea de Rosa. Sono previste due rappresentazioni, il 27 settembre e 29 settembre, più un’anteprima giovani il 25 settembre Annalisa, che ha costruito una brillante carriera internazionale nel repertorio belcantista, torna nella sua città per interpretare Romeo, un’occasione che ha descritto come particolarmente significativa: «L’apertura di stagione al Teatro Grande di Brescia ha per me un grande significato, innanzitutto perché dopo sedici anni di carriera affronto la prima produzione scenica nell’amato teatro della mia città, poi perché interpreterò Romeo ne I Capuleti e I Montecchi, una parte che amo da sempre, rappresentativa per eccellenza del Belcanto, inteso come stile e come repertorio che mi appartengono profondamente. Bellini è uno dei compositori che amo di più e che ho avuto modo di approfondire innumerevoli volte, soprattutto come Adalgisa in Norma». A proposito della parte di Romeo, Annalisa ha aggiunto: «Ho avuto l’occasione di interpretare Romeo in una sola produzione, nel 2016 a Padova nella stagione estiva al Castello Carrarese, mentre le sue due grandi arie sono state sempre presenti nel mio repertorio concertistico. È l’ultima parte belcantista italiana per mezzosoprano en travesti, dal punto di vista vocale presenta una tessitura estrema che si fa espressione intensa di forti sentimenti. Romeo è un adolescente che racconta attraverso mille sfumature l’amore che vive per Giulietta e la scrittura di Bellini gli consente di enfatizzare il significato di ogni singola parola pronunciata. Così i declamati, le messe di voce, le estese linee melodiche, permettono di attingere tutti i colori di cui la voce umana è capace: amore, dolore, rabbia, gioia, coraggio, incoscienza, speranza, commozione, incredulità, struggimento, conforto, disperazione e morte si raccontano nel canto con quell’estremo coinvolgimento emotivo di cui solo Bellini è capace. Un capolavoro intenso e profondo in cui la voce racconta, declamando e cantando, ciò che il cuore prova».