VILLIMPENTA – Il signor Guido Veronesi ha spento 102 candeline ed è stata una giornata davvero speciale per lui e i suoi familiari.
Alcuni di essi lo hanno raggiunto da Milano per una festa sobria ma densa di significato dopo i mesi bui dell’emergenza Covid, virus che l’ultracentenario di Villimpenta, di cui è il decano, aveva contratto e poi superato senza fare una piega. Nato il 22 aprile 1920, agricoltore, in cento anni e più Guido ne ha viste tante, compresa la pandemia venuta da Oriente. Padre di Gabriele, nonno di Paola e bisnonno di Jacopo e Federico, si tiene costantemente in contatto con i familiari attraverso il cellulare, da cui non si separa mai, assicurandosi sempre di avere abbastanza credito e carica. Nel corso della Seconda guerra mondiale ha svolto il servizio di leva nell’Artiglieria prendendo parte alla Campagna di Russia, esperienza che lo segnerà per tutta la vita. I rapidi capovolgimenti al fronte cambiarono il corso della battaglia e l’offensiva sovietica, iniziata il 16 dicembre 1942, travolse anche i Corpi d’armata italiani che facevano parte dello schieramento meridionale dell’8ª Armata, e sei divisioni italiane assieme alle forze alleate furono costrette a una precipitosa ritirata patendo enormi sofferenze. Quarant’anni dopo, Veronesi decide di tornare insieme ad alcuni compaesani a Kiev e quindi a Mosca per ripercorrere quella rotta che costò alle forze italiane decine di migliaia di perdite. Nella sua memoria quelle immagini sono ancora vive e quando guarda alla televisione quanto sta avvenendo in Ucraina, scuote la testa, come a dire che forse dal passato non si è imparato niente. Il centenario oggi ha qualche problema di deambulazione, ma quotidianamente fa comunque la sua passeggiata nel giardino di casa.
È lucido e felice della famiglia che è riuscito a creare e veder crescere, e resta un appassionato della buona cucina, tanto che quando si taglia un buon salame mantovano, la festa è assicurata.
Matteo Vincenzi