La polivalente? “Centro ricreativo che Porto non aveva”

Il sindaco Salvarani risponde agli attacchi

sindaco di Porto
Il sindaco di Porto

PORTO MANTOVANO  Non sono passati che pochi giorni rispetto dall’annuncio della realizzazione di una sala polivalente a Porto Mantovano, che fioccano critiche da ogni parte.
“Vi presente il “magone di porto”, una struttura esteticamente inguardabile e in sostanza spacciato per centro culturale ma che diventerà in realtà il Centro feste, opera prioritaria per il sindaco Salvarani che costerà a noi cittadini un milione di euro o poco meno.”. Si legge in un post sulla pagina Facebook di “Sei di Porto se” .
Per meglio capire, la comunità di Porto Mantovano, come detto, sarà dotata di una sala polivalente da 260 posti a sedere rimovibili in base alle esigenze. Avrà molteplici funzioni quali un auditorium dedicato ad incontri, convegni, rappresentazioni teatrali, perfomance pubbliche e in generale attività culturali. Nel contempo sono in corso i lavori di ampliamento delle cucine del Drasso.
“Un edificio destinato ad occupare gran parte del parcheggio fronte Drasso Park e palestra Pertini, collocato esattamente all’ingresso di uno dei parchi una volta più invidiato”. Prosegue il post pubblicato sul social.
«Si tratta, ed è evidente, di critiche puramente strumentali atte a mettere in cattiva luce l’operato dell’amministrazione – risponde il sindaco di Porto Mantovano,   Massimo Salvarani  -. Non è, infatti, comprensibile il fatto che venga additata tale struttura visto che la realizzazione della stessa va a colmare un vuoto culturale. Non è infatti concepibile che un Comune che conta 16 mila e 600 abitati non possa contare su un centro polivalente con utilizzi diversi cha vanno da convegni a eventi d spettacoli piuttosto che incontri di carattere associativo. La scelta del Drasso Park, non casuale – conclude il primo cittadino – La struttura che andremo a costruire andrà ad aggiungersi a servizi già esistenti con lo scopo di offrire alla comunità di Porto e delle associazioni una serie di spazi ricreativi, culturali e socializzanti, una sortà di Agorà moderna».